Nel giorno della manifestazione di protesta organizzata dall’Associazione Vittime del Salva Banche e del decreto per i risarcimenti, è stata votata a maggioranza la mozione con la quale impegna l’Amministrazione Comunale a costituirsi parte civile nel processo contro i vertici di Banca Etruria.
La decisione è arrivata ieri sera, durante il consiglio comunale, al termine della lettura, da parte del sindaco Agnelli, della mozione.
Tutto è partito in quel 22 novembre 2015, dove, di fatto, sono spariti circa 300 milioni di euro. In Toscana si parla di 35mila clienti coinvolti. Tra questi molti castiglionesi che si sono visti andare letteralmente in fumo i risparmi di una vita, i soldi accantonati per un progetto, per i figli. “Il Decreto Salva-Banche ha creato un danno all’economia anche quella del nostro territorio” ha detto il sindaco Agnelli che ha aggiunto “come Comune, per l’istituzione che rappresentiamo e per la solidarietà che vogliamo esprimere ai tanti nostri concittadini e non solo che hanno dovuto pagare a proprie spese il dramma di un azzeramento, vogliamo costituirci parte civile nel processo contro gli ex amministratori dell’istituto aretino”. Funzionari, amministratori delegati e presidenti delle 4 banche nelll’occhio del ciclone sono adesso indagati per bancarotta fraudolenta. Appare, quindi, ormai chiara la gestione decisamente inadeguata dell’istituto aretino, più volte rilevata da Bankitalia che sottopose la banca a più ispezioni dal 2012 culminate con una sanzione al Cda nel settembre del 2014. Dopo il commissariamento gli ispettori della Vigilanza rilevano una vera e propria montagna di crediti cattivi che ammonterebbero, a fine 2014, alla cifra record di 3 miliardi. Un record assoluto nel sistema bancario italiano. “Ci sono dunque precise responsabilità civili e penali che devono essere chiarite, con relativi risarcimenti, pignoramenti e quant’altro preveda la legge. Il Comune può fare la sua parte costituendosi Parte Civile a favore di una comunità che ha subito, suo malgrado, un danno patrimoniale e morale. Noi non vogliamo tutelare un diritto soggettivo bensì con questo atto d’indirizzo scegliamo di tutelare una comunità, un interesse diffuso” ha concluso il Sindaco Agnelli.
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