In merito all’interrogazione del Consigliere Valdambrini sull’antenna per cellulari appena installata a Borghetto l’Amministrazione Comunale, nel ribadire l’attenzione a tutela sia della salute dei nostri concittadini sia della tutela del paesaggio e dell’ambiente, precisa quello che è il ruolo che la legge le riserva e quali sono le azioni possibili per il nostro ente. E’ palese che il legislatore, dalla cosiddetta “Legge Gasparri” in poi, ha progressivamente tolto ruolo ai Comuni.
L’autorizzazione per l’installazione è sì concessa dal Comune, ma come atto susseguente all’accertamento da parte di Arpat della compatibilità del progetto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità stabiliti a livello nazionale. In questo caso i valori di emissione registrati da Arpat sono stati abbondantemente inferiori al limite di legge, pari a 6 V/m, molto più stringente di quanto stabilito a livello europeo (20 V/m). A titolo di esempio un semplice cellulare in condizioni di scarsa copertura o in interni emette 30 V/m
L’amministrazione comunale è esclusa da ogni azione o considerazione in merito all’impatto sulla salute ed è chiamata ad esprimersi esclusivamente sul frangente urbanistico, verificando l’inserimento di questi impianti nel paesaggio. Solo su questo, quindi, si è espressa la Commissione del Paesaggio
In questo ambito vi è la possibilità per il Comune di adottare il Piano di Localizzazione della Antenne, ma tale modello, che coinvolge nella nostra provincia il solo comune capoluogo, è indubbiamente oneroso e sovradimensionato per la nostra piccola realtà locale
Altra possibilità è quella di individuare le aree all’interno del Regolamento Urbanistico, come fatto dal Comune di Cavriglia. Anche Cavriglia, però, ha recentemente perduto un ricorso al TAR per un impianto simile a quello di Borghetto: prima di procedere in questo senso ci riserviamo quindi di attendere gli esiti del ricorso al Consiglio di Stato.
E’ bene inoltre sottolineare che l’Amministrazione Comunale, considerando la vicinanza dell’area individuata ad alcune abitazioni, ha preso contatti con l’ente gestore prima della presentazione dell’istanza per l’antenna di Borghetto proponendo due siti alternativi di proprietà comunale sulla cui disponibilità ci si era già espressi nel 2009, in tal caso per rispondere alle proteste della popolazione per l’assenza di copertura. La delibera, sempre nel 2009, fu poi revocata dalla giunta Carini per quanto riguarda la Torre Civica e a ciò seguì l’installazione di un antenna sul campanile della Pieve Vecchia. I due siti (l’ex depuratore e il cimitero di Montagnano) non sono stati però ritenuti idonei dal gestore per esigenze di copertura di rete.
L’Amministrazione Comunale ritiene comunque doveroso porre in atto ogni possibile azione che garantisca la tutela della salute dei nostri concittadini e per questo anche sul caso di Borghetto ci muoveremo in questo senso. Ad esempio è possibile promuovere incontri pubblici anche coi responsabili delle aziende e di Arpat per un confronto più ampio e completo che sia anche veicolo di corretta informazione, sollecitando nel contempo costanti controlli da parte dell’autorità. Resta poi la possibilità, anche per prevenire eventuali casi futuri e comunque in base alle sentenze degli eventuali ricorsi al Consiglio di Stato dei comuni di Arezzo e Cavriglia, dell’adozione di uno specifico piano per le Antenne nel quale definire con precisione le zone in cui sia possibile installare impianti di questo tipo e quali zone debbano invece essere lasciate libere