A tre mesi dalla Gara dei musici e sbandieratori, evento folkloristico che precede di una settimana il Palio dei rioni, Porta Romana esce allo scoperto e prende una posizione ferma a riguardo del regolamento della Gara stessa. “E’ dallo scorso settembre che chiediamo una revisione del regolamento, una revisione in nome della crescita complessiva della manifestazione e del rispetto degli atleti, ma fino ad oggi abbiamo sempre trovato porte chiuse” ha detto il presidente del rione Nico Vanni.
“Ad oggi, noi non accettiamo questo regolamento. Premesso che non è nostra intenzione metterci contro gli altri rioni e contro nessuno, facciamo un appello alle istituzioni preposte affinché si possa scongiurare di arrivare a soluzioni drastiche”. Ancor prima dei dettagli tecnici della Gara, Porta Romana mette in discussione soprattutto due nodi strutturali: l’articolo 7 del regolamento, che prevede che le modifiche allo stesso possano esser varate solo mediante principio di unanimità (i tre rioni più la Pro Loco); e il mancato adeguamento del regolamento castiglionese agli standard nazionali dei regolamenti federali sottoscritti da Fisb (Federazione italiana sbandieratori) e Lis (Lega italiana sbandieratori). “Il diritto di veto blocca qualsiasi tentativo di modifica e quindi evoluzione della Gara” spiega Vanni, “mentre l’adeguamento ai regolamenti federali permetterebbe un metro di giudizio più equo e universale, e consentirebbe ai giudici di avere un’idea chiara della manifestazione ancor prima di arrivare a Castiglioni” e riporta poi un esempio: “Nel calcio ci sono varie categorie e varie federazioni, ci sono arbitri bravi e arbitri meno. Ma le regole del gioco sono uguali ovunque, qualsiasi arbitro amatoriale avrebbe le basi teoriche per arbitrare in Serie A”.
Stefano Reggidori, responsabile del rione per quanto riguarda i regolamenti del settore folklore, ha aggiunto: “Entrando nello specifico, notiamo che questo regolamento, in vigore dal 2012, presenta anche delle note stonate che vorremmo ridiscutere. Come il voto unico per esibizione (i regolamenti federali ne prevedono tre), l’assenza di penalità nelle esibizioni dei musici e soprattutto il dimezzamento delle penalità per chi maneggia più bandiere. Per assurdo, ciò che conta è avere tante bandiere in mano, e conta meno se ciò va a discapito dell’effettiva eleganza del gesto. Il concetto va in controtendenza con i regolamenti federali, dove è scritto a chiare lettere che va privilegiata l’eleganza dell’esecuzione piuttosto che la difficoltà”.
Per risolvere l’impasse, il presidente Vanni ha auspicato che “venga individuata una figura, in rappresentanza del Comune o del famigerato Ente Palio, che possa fare da ago della bilancia fra i rioni e la Pro Loco”. E poi ha rimarcato: “Ci riserviamo di decidere se Porta Romana andrà in piazza o meno il 7 giugno prossimo. Ma per rispetto dei rionali, dei cittadini, della manifestazione, ma soprattutto per rispetto dei ragazzi che si allenano 365 giorni all’anno, garantiamo che faremo di tutto per scongiurare una dolorosa decisione”. “Crediamo che alla fine di questa ‘battaglia’ il rapporto fra i rioni ne esca più forte” hanno chiosato i consiglieri di Porta Romana.
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