Polonia, estate del 1939.
Emil Ferenczi è un ufficiale dell’esercito e la sua compagnia, i Cacciatori d’Ungheria, è in marcia attraverso i monti Tatra.
La missione è quella di trovare una via alternativa a quella già esistente per far muovere le truppe in previsione dell’attacco tedesco.
Dopo un’avanzata estenuante attraverso un territorio ostile e spettrale, il protagonista e suoi commilitoni arrivano in un piccolo villaggio, avamposto strategico per bloccare il nemico.
I soldati sono accolti da un’atmosfera sinistra, alimentata da storie su fatti orribili perpetrati tra le mura del castello che domina il villaggio. Racconti spaventosi su creature innominabili e sulla malvagità del margravio, soprannominato dalla gente del posto Vukovlad, Signore dei Lupi.
Un uomo imponente, di discendenza tedesca che non esiterà a mettere in mostra la sua enorme ricchezza e la sua vasta cultura per impressionare e intimorire gli ufficiali di quello che dovrebbe essere l’esercito della sua patria. Un uomo che vessa quella terra con la ferocia di un signore medievale e che si attribuisce il diritto di vita e di morte sui suoi sudditi, dai quali pretende lealtà assoluta.
Alla fine del racconto, quando Emil Ferenczi riuscirà ad intravedere la verità, quando sarà sul punto di mettere insieme i tasselli di un mosaico altrimenti incomprensibile, l’attacco tedesco spazzerà via ogni cosa, lasciando senza risposta alcune domande che tormenteranno il protagonista per tutta la vita. Mettendolo però a nudo contatto con l’evidenza e la forza del Male.
A volte ci s’imbatte in buoni libri anche quando non si cercano: questo è quanto successo con quello di Paolo Maurensig, trovato per caso in uno scatolone di cianfrusaglie vendute a due euro.
Vukovlad è una storia semplice, che si fa leggere e apprezzare fin dalle prime pagine. Che accompagna in un viaggio dalle atmosfere brutali, ma non terrificanti, privo cioè di quell’ansia che ci si può aspettare da un libro che parla di fatti di sangue e esseri soprannaturali.
Interessate e originale l’ambientazione, in questa regione aspra e avversa di una Polonia stretta tra due giganti, sul punto di essere sbranata dai lupi di Hitler e di Stalin. Una regione di paludi e foreste impenetrabili. Di zingari in fuga e di alte montagne che circondano, fin quasi a imprigionarli, gli abitanti di quel villaggio dove, come scrive l’autore, “… l’isolamento in mezzo a una natura selvaggia, è in grado di alimentare la paura del Male …”.
Quello di Paolo Maurensig è un libro pieno di energia e con quella giusta venatura di mistero che ne fanno una lettura appassionante e che lascerà una traccia di sé nella memoria del lettore.
Un libro che, almeno per gli appassionati del genere, sarà una gradita sorpresa.
Consigliato.