L’amico ritrovato, Un’anima non vile, Niente resurrezioni, per favore sono i tre racconti che costituiscono Trilogia del ritorno, capolavoro dello scrittore tedesco Fred Uhlman.
Filo conduttore dei tre romanzi brevi è la Germania, quella dell’avvento di Hitler e la Germania del dopo guerra, della ricostruzione e della denazificazione e per ogni storia, l’autore ha fornito una prospettiva differente.
Ne L’amico ritrovato il protagonista è Hans Schwartz, giovane studente ebreo innamorato della Germania e della sua cultura. La narrazione si sviluppa attorno all’amicizia con il nobile Konradin von Hoenfels, anch’egli legato profondamente alla sua patria, ma, per diversa estrazione sociale, attirato inevitabilmente nel gorgo del nazismo. Dopo gli anni degli studi, le strade dei due ragazzi si separeranno per sempre: Hans verso la salvezza, verso l’America. Konradin verso la guerra. Colpo di scena nel finale quando un Hans ormai adulto riceverà, dalla sua vecchia scuola tedesca, una lettera grazie alla quale scoprirà la sorte di Konradin: giustiziato perché implicato nella congiura del 1944 per assassinare il dittatore.
Un’anima non vile è invece la confessione scritta proprio da Konradin nei giorni precedenti l’esecuzione. Konradin ripercorre con affetto la storia della sua amicizia con Hans, spiegando le ragioni del suo allontanamento, il perché della guerra e la finale consapevolezza della barbarie gettata da Hitler sulla Germania.
Una lunga e commovente testimonianza dove emerge il rimpianto per il tempo ormai passato, per un’amicizia autentica che, per colpa del folle odio razziale del nazismo, non sarebbe mai più tornata.
L’ultimo racconto, Niente resurrezioni, per favore ha come tema centrale il confronto tra l’ebreo emigrato Simon Elsas e alcuni suoi vecchi compagni di scuola, sopravvissuti alla guerra: è questo un confronto tra due realtà totalmente opposte che si riveleranno non solo impossibili da conciliare, ma perfino incapaci di percepire nello stesso modo il dramma della guerra.
Alla fine di ogni racconto resta dell’amaro in bocca, dovuto alle suggestive vicende umane narrate, alle tragedie sottintese, tuttavia è un libro intenso che coinvolge il lettore, portandolo a un’inevitabile riflessione sulla natura dell’uomo e sulle strade che gli esseri umani nel corso della storia hanno deciso d’imboccare.
Da leggere.
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Purtroppo questo libro, anzi questa trilogia manca fra le mie letture. Sono stato lì per leggere almeno una decina di volte ma, puntualmente, la trama di qualche libro sottomano mi ha fatto rinviare di continuo la lettura. Mi sa che devo rimediare al più presto...