Il 21 dicembre 2012 è stato sfatato uno dei più famosi e famigerati misteri (o presunti tali) dell’umanità. Film, libri, e trasmissioni ci hanno riempito fino alla nausea, tanto che il giorno dopo ho tirato un sospiro di sollievo, non per lo scampato pericolo e la sfumata fine del mondo, ma per la dolce prospettiva della fine di un’ossessione che aveva contagiato migliaia di persone.
A tre mesi di distanza dalla chiusura di quel calendario Maya che aveva suscitato tanto clamore, mi sono imbattuto in un “librone” che ha stuzzicato la mia curiosità, vuoi per la copertina, dove sono raffigurati nell’ordine la Sacra Sindone, un disco volante, il mostro di Lock Ness e un cerchio nel grano, vuoi per il titolo, intrigante, oscuro, da colossal hollywoodiano: Il Grande Libro dei Misteri Irrisolti.
Scritto da Colin e Damon Wilson, il libro di 670 e passa pagine fornisce il resoconto dettagliato degli studi di ricercatori, accreditati e non, sui più intriganti enigmi dell’umanità, toccando argomenti noti, come il mito di Atlantide, gli UFO, il triangolo delle Bermude e alcuni meno conosciuti, ma che hanno una cospicua dose d’inesplicabilità: il “popolo segreto”, il mistero di Glozel, l’Uomo Grigio del Ben MacDhui.
Addentrandosi nella lettura, è possibile trovare nomi e storie note: vampiri, fate, Re Artù e Merlino, Jack lo squartatore, la Monna Lisa, niente di meno che Agatha Christie, Glenn Miller e William Shakespeare. C’è poi la cometa di Velikosky con la quale si spiega in un colpo solo la nascita del pianeta Venere, la fine di Marte come probabile “pianeta verde” e, giusto per rendere più densa la storia, le devastazioni che hanno sconvolto la Terra nel 3.500 avanti Cristo.
Gli appassionati di Voyager troveranno un capitolo dedicato ai misteri di Rennes-le-Château e dell’oscuro Béranger Saunière, un racconto che va a scomodare uno degli ordini dei monaci combattenti più noti di sempre, i Templari.
La lista è lunga e colorita, che si adatta agli interessi e alla curiosità di un pubblico vasto ed eterogeneo, peculiarità che fa capire come il libro sia stato concepito per cavalcare quell’onda letteraria che unisce mistero e catastrofismo, con un pizzico di sensazionalismo che, in genere, garantisce lauti guadagni ai fortunati scrittori.
Tuffarsi in questa folta carrellata di eventi, persone e luoghi che spesso richiamano un tempo lontano, dove la nostra civiltà stava muovendo i primi, timidissimi passi, può essere un modo divertente per passare una serata, anzi, più di una vista la quantità di carta che si ha tra le mani.
Quello che però mi ha lasciato perplesso, e a conti fatti deluso, è la mancanza di un richiamo al calendario Maya: il 21 dicembre scorso non c’è stata nessuna nuova e rapidissima deriva dei continenti, non c’è stata nessuna invasione aliena e nessuna presa di consapevolezza da parte dell’umanità, quindi mi sarei aspettato un capitolo dedicato a questo nuovo mistero: perché i Maya hanno sbagliato?
Bè, nel frattempo il “mondo è andato avanti”, i Maya hanno bruciato i loro “quindici minuti di gloria” e questo libro si può leggere in tutta tranquillità, senza pretese d’illuminazione, magari con un bel sorriso incuriosito e/o divertito sulle labbra.