Ho letto molto, leggo molto e una possibilità non la nego a nessuno.
Anche agli scrittori e alle scrittrici che pubblicano libri ben lontani dalle mie letture preferite.
Partendo da questo presupposto, ho notato una caratteristica comune ai grandi romanzieri: erano e sono capaci di cimentarsi egregiamente nell’arte del racconto.
Scrivere un racconto è difficile perché bisogna condensare in poche pagine una storia intera: ciò richiede capacità di sintesi e padronanza del linguaggio. E un’idea molto precisa su ogni aspetto e intreccio della trama.
Dopo questa premessa, il secondo punto saliente: qualche anno fa (probabilmente più di dieci) mi sono imbattuto per caso, nella bancarella dei libri usati fuori dalla stazione di Arezzo, ne Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde dell’immenso Robert Louis Stevenson. Edizione del 1973, pubblicata da Del Bosco Edizione, il libro faceva parte della mitica collana Il Sigillo Nero, che tra gli alti annovera autori come Hanns Ewers e Arthur Machen.
Oltre la gioia di aver trovato un piccolo gioiello dell’editoria italiana, la peculiarità di questa specifica edizione è che, insieme al romanzo, sono presenti tre racconti dello stesso Stevenson: Il dissotterratore, Janet la storta, Markheim. Non dirò una sola parola sul romanzo: più o meno tutti hanno (o dovrebbero) aver letto “il dottor Jekyll e mister Hyde”, senza poi contare che basta fare una veloce ricerca su Google per ottenere tutte le informazioni del caso.
Mi soffermerò invece sui racconti perché questi mi hanno mostrato uno Stevenson che va molto oltre L’isola del tesoro. In questi tre racconti, del terrore, si racchiudono quei timori e le paure per l’ignoto e il soprannaturale che, al tempo in cui sono stati scritti, non avevano ancora un nome. Sono racconti che possono reggere tranquillamente il confronto con il primo, indiscusso maestro del terrore: Edgar Allan Poe.
Racconti brevi, che si leggono in un attimo, ma che lasciano il segno e un brulicante senso di oppressione a stuzzicare l’immaginazione del lettore. È così possibile entrare nel mondo della stregoneria con Janet la storta. Il dissotterratore è invece l’incaricato per “la ricerca del materiale” per le lezioni di anatomia di un illustre professore universitario. Il lettore potrà seguire Markheim nella ricerca del perfetto regalo di Natale.
Un altro ottimo racconto, che non è presente nel libro, tuttavia facilmente reperibile in rete in formato .pdf è Il diavolo nella bottiglia: un demone, imprigionato in una b
ottiglia, esaudirà i desideri del proprietario della bottiglia in cambio della sua anima. Il patto potrà essere sciolto se lo sfortunato riuscirà a vendere la bottiglia con il suo oscuro prigioniero.
Questi racconti sono la prova delle innegabili e incredibili capacità narrative di Stevenson e accompagneranno il lettore in un mondo oscuro, dove il terrore segue sempre e di pari passo il cammino degli uomini.
Da leggere.
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