1. Michele Raniero: tre aggettivi e un colore per dirci qualcosa di te.
Leale, ambizioso contraddittorio. Blu.
2. Quando hai capito che da “grande” saresti diventato uno scrittore?
Premetto che ho 21 anni, quindi quella di diventare da “grande” uno scrittore è ancora poco più di una speranza. In ogni caso, la voglia di scrivere è letteralmente esplosa in me a 15 anni, quando ho iniziato e terminato il mio primo libro.
Probabilmente devo la mia ispirazione ai romanzi di Harry Potter, che lessi da piccolo con mio padre, e ad Eragon, uno dei primi libri fantasy che scoprii e che mi fece amare questo genere, in tutte le sue derivazioni.
3. Raccontaci del tuo esordio letterario.
Il mio esordio lo sto vivendo adesso, quindi l’unica cosa che posso dire è come ho intenzione di procedere: un passo alla volta, con decisione, facendo il possibile per non lasciarmi rimpianti alle spalle.
4. Tra i personaggi del pantheon di Michele Raniero, ce n’è uno che ti rispecchia maggiormente?
Penso che fra tutti Met Roustin (il protagonista di ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti) sia il personaggio che più rispecchia il mio modo di pensare e di approcciarmi al mondo. Forse gli invidio un po’ la decisione che sa tirar fuori nei momenti di difficoltà, ma in linea di massima ho messo molto di me in lui.
5. Sei in viaggio per un pianeta lontanissimo: quale libro porteresti con te? E quello che lasceresti sicuramente sulla terra è?
Ce ne sono talmente tanti che porterei con me che potrei star qui a scrivere tutta la notte. Per dirne uno su tutti, 1984 di Orwell. Quello che lascerei sicuramente a terra invece è 50 sfumature di grigio.
6. Gli italiani: un popolo che scrive ma non legge. Una riflessione.
Siamo un popolo di sognatori repressi ma mai domati, che adora i vincenti e disdegna i perdenti, che oggi più che mai ha bisogno di esprimersi, e la scrittura è sicuramente una valvola di sfogo, una potente affermazione di esistenza. È vista, forse, come un modo per non essere “tutti gli altri”. Se rifletto invece sul perché noi italiani leggiamo poco, la prima cosa che mi viene da pensare è a quante storie avvincenti di autori sconosciuti mi è capitato di leggere nei ultimi anni e a quante di autori affermatissimi, che hanno venduto milioni di copie e vinto decine di premi, ho trovato banali e scontate. E’ vero, noi italiani leggiamo poco, le statistiche in tal senso sono scoraggianti (soprattutto se confrontate con quelle di altri paesi), ma mi piace pensare che la colpa non sia soltanto della pigrizia o della chiusura mentale. Mi piace credere che una percentuale di colpa sia anche di UNA PARTE dell’offerta letteraria pubblicizzata in massa nelle librerie, piuttosto che della richiesta sempre più effimera da parte dei lettori.
7. Grazie a internet si sono creati nuovi spazi, specie per gli esordienti, prima impensabili. A tal proposito, qual è il tuo rapporto con il web? Basandoti sulla tua esperienza personale, la visibilità che offre la rete è effimera o può costituire un buon trampolino di lancio?
Purtroppo non ho ancora un giudizio da dare in merito, dato che ho appena iniziato io stesso ad approcciarmi a questi spazi. Sicuramente però il web è una gigantesca chance per gli autori esordienti (o emergenti che dir si voglia), un nuovo e potenzialmente sterminato oceano di possibilità da esplorare, talvolta spiazzante nella sua ampiezza. Il mio rapporto con questo oceano è presto detto: proverò a buttarmici a capofitto, sperando di riuscire a cavalcarne le onde, prima o poi.
8. Per gli aspiranti scrittori: il consiglio di Michele Raniero.
Quello che posso dire è che se davvero scrivere è ciò che volete fare nella vita, se davvero credete di avere qualcosa da dire, un messaggio da comunicare agli altri, allora continuate a seguire il vostro sogno, senza lasciarvi scoraggiare dalle porte in faccia che riceverete, dalle espressioni scettiche di amici e conoscenti, e dalle difficoltà che comporta questa scalata. Stringete in mano il libro della vostra vita e non permettete a nessuno di scriverlo per voi.
9. Sempre per gli aspiranti scrittori: editoria a pagamento, sì o no?
Credo che ognuno abbia il diritto di fare ciò che più ritiene giusto. Personalmente io sono contrario, a maggior ragione quando ormai è accessibile l’auto-pubblicazione gratuita sul web.
10. Per concludere: qual è il tuo sogno nel cassetto? Insomma, domani mattina vorresti svegliarti e . . .
Beh, penso che la risposta sia più o meno la stessa per ogni scrittore che avrai intervistato: scoprire che il mio romanzo è entrato nella lista dei Best Sellers!
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Il nostro giovanissimo scrittore,Michele Raniero, è indubbiamente una persona dotata di sentimenti ,legati alla spiritualità,all'armonia,alla lealtà nei rapporti umani.Questo leggo nella scelta del colore blu ,nelle parole e nello svolgersi dell'intervista.Vedo anche un giovane,come sanno esserlo oggi taluni,di un certo spessore e mosso da uno slancio fatto di entusiasmo e determinazione.Cio che però mi ha particolarmente colpito è l'assoluta chiarezza di idee.Questi giovani sanno per tempo molto della vita e riescono ad integrare quello che di faticoso la vita pone e la volontà di realizzare i propri sogni.Circa l'immersione nel web credo che sia una bella serie di possibilità. Un grande augurio.Lucia Bianchi.
Grazie mille Lucia, sia per le parole che per l'augurio!