Prima ancora che arrivasse la notizia che in Grecia Syriza (acronimo che significa Coalizione della Sinistra Radicale) avrebbe vinto (più o meno) le elezioni già erano iniziati, da parte di alcuni ‘sinistri‘ della politica italiana, molte ricollocazioni “illustri”. D’altronde si sapeva per certo che Alexis Tsipras avrebbe vinto, lo dicevano i sondaggi. Prima di andare avanti e prima di godersi il teatrino mediatico nazionale (e locale) nelle prossime ore è però bene precisare alcuni dettagli per avere chiara la situazione e farsi un’idea evitando di finire vittima di qualche mistificazione.
Il primo è che SYRIZA, coalizione che ha riunito un gran numero di partitini della sinistra greca, fa parte della Sinistra Europea, di cui Alexis Tsipras (n.1 di Syriza) è il leader su scala continentale. A questo raggruppamento, a livello italiano, appartiene da sempre Rifondazione Comunista. Alle ultime europee il raggruppamento italiano ‘L’Altra Europa con Tsipras‘, che superò la soglia di sbarramento del 4% appoggiando la candidatura a premier europeo del leader greco, ha ricevuto l’adesione di Rifondazione Comunista e di Sinistra Ecologia Libertà.
E’ divertente leggersi i commenti di molti esponenti del PD della cosiddetta ‘ala dissidente’ (Civati, Fassina e compagnia) che festeggiano per la vittoria di Syriza e osannano le sue rivendicazioni politico-programmatiche dopo che alle ultime elezioni europee, con il PD, hanno portato avanti la candidatura di Martin Schulz contribuendo all’elezione di deputati collocati nell’Alleanza Progressista dei Democratici e dei Socialisti. Un altro programma, un altro gruppo parlamentare, un’altra candidatura.
Ma sulla scia del possibile (marginale) ritorno di moda della sinistra, che avevo preannunciato in questo post, davvero tutto è possibile. Persino che si stia in un partito e si faccia il tifo per un altro ad esso contrapposto. Invece di tifare Pasok (il Partito Socialista Greco, alleato del PD, che è al 4%) tifano infatti Tsipras. Un po’ come urlare Forza Roma! con indosso la maglia della Lazio. Evidentemente in Italia può accadere anche questo, non è solo una roba da film tipo il mitologico Il tifoso, l’arbitro, il calciatore con l’epico Pippo Franco
L’atteggiamento di molti esponenti nazionali riverbera, in maniera ancora più comica, fino giù in basso dove tanti ‘locali’ si trovano a dire le stesse cose, nella stessa (oggettivamente imbarazzante, ma evidentemente non per loro) situazione
E’ abbastanza facile capire che, con questo modo di ragionare e di comportarsi, non potrà ripartire davvero qualcosa di serio a sinistra. Se non, appunto, mettendo da parte questi personaggi e queste prassi, a tutti i livelli. Lasciandoli al loro, triste, destino
Vedrete comunque che la cosa si ridimensionerà alla svelta. Non è interesse dei media, in questo momento, pompare Tsipras e non serve, adesso, creare nuovi spauracchi di sinistra. Passeranno al massimo 24 o 48 ore, ma poi all’Italia si farà dimenticare il risultato greco e si ricomincerà con la solfa del Presidente della Repubblica.
Se ne dimenticheranno anche tutti i soggetti di cui ho parlato sopra e torneranno tranquillamente alla loro frustrante condizione politica: col cuore da una parte… e il sedere dall’altra
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Ma come mai quelli sul carro di Tsipras in italia sono contro al premio di maggioranza dell'italicum??? In Grecia un partito con il 36% prende la maggioranza o perchè i Tsipras Italici non protestano??? :-)
La sinistra italiana è quella dei "se", "ma","però", quella che un mio amico chiama dei "cacadubbi", a cui non va mai bene nulla, che si distingue e sottilizza ma non va mai al cuore del problema. Una soluzione secondo me ci sarebbe, quella di unire le anime e i movimenti della sinistra attorno ad un soggetto politico o federazione, sotto la guida di Maurizio Landini della FIOM. Non tanto per cercare il solito leader, ma perchè è l'unico uomo politico di sinistra capace di unire sui contenuti delle lotte per il lavoro e per il sociale. Sarebbe capace di stimolare e riportare milioni di elettori di sinistra a votare in Italia, ma ho paura che non lo si voglia perchè potrebbe fare ombra a molti, Lui il consenso lo costruirebbe sulle sue idee concrete e sempre attinenti alle questioni sociali, sempre e senza mai perdere di vista il soggetto che è il popolo...ma non lo fa mai da populista! L'esperienza greca e spagnola dimostrano che con la volontà tutto è possibile, anche se ci vorrà tanta attenzione, perchè quei tanti voti, come sono arrivati se ne andranno se le promesse non saranno mantenute. Ma almeno potranno dire di averci provato, noi nemmeno ci mettiamo la buona volontà!