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Turismo tutto l’anno?

Chi ha frequentato in questi giorni il centro storico di Cortona avrà sicuramente notato, oltre al ‘pieno’ di turisti, anche l’apertura di tre nuovi negozi. Tali attività commercializzano prodotti più che altro alimentari, destinati essenzialmente al pubblico dei turisti; prima, invece, al loro posto c’erano un fioraio, un negozio di scarpe e un fotografo. Prendo atto che ancora una volta l’offerta commerciale si sposta verso gli ‘ospiti’ allontanandosi dai residenti, come se non fossero bastate 35 attività già presenti che si occupano di somministrazione di cibo e bevande.

Tante volte è stato sollevato il problema della scomparsa di attività commerciali che permettano a chi vuole vivere a Cortona di “campare” degnamente per tutto l’anno anche perchè in buona parte certe attività pro-turisti chiudono le loro serrande dalla metà di Settembre fino a primavera, contribuendo alla creazione di un paese spettrale nei mesi invernali.

Leggo però di ‘turismo tutto l’anno’, obiettivo che nelle esternazioni pubbliche pare adesso condiviso sia dalle associazioni di categoria dei commercianti, sia dall’Amministrazione Comunale. L’auspicio è buono, ma a una riflessione più attenta la prospettiva di avere le strade riempite di turisti anche a Novembre e Febbraio mi appare molto difficile da realizzare, per motivi essenzialmente fisiologici legati ai flussi turistici stessi; molto più sensato e pratico mi sembrerebbe invece continuare a puntare sul turismo e invogliarlo anche d’inverno con iniziative particolari, ma cercando allo stesso tempo di preservare un centro storico vivo e a misura di residente per tutti i 12 mesi dell’anno (elemento che fu cavallo di battaglia nella campagna elettorale del 2014).

Mi consola comunque il fatto che altrove vi siano segnali positivi. Questa problematica è stata sollevata dal ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini che durante una visita a Firenze ha apprezzato le iniziative della Giunta annunciando un decreto ad hoc che permetterà agli amministratori locali di individuare zone vincolate per l’apertura di determinati tipi di esercizi, introducendo sgravi fiscali per tutelare i negozi storici e di prima necessità per i residenti. Un aiuto dalla legislazione nazionale consentirà quindi ai Sindaci di lavorare in questa direzione e potrebbe essere un antidoto alla fuga dal centro storico.

Sempre che questo tema, a mio avviso importante, venga colto da chi ci amministra.

Valter Lupetti

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  • Ottima analisi del signor Walter Lupetti. L'apertura di nuove attività nel centro storico sono lo specchio di quello che è e sarà Cortona. Città sempre più turistica, sempre più simile a tante altre località di villeggiatura sparse per l'Italia. Questo non è un male assoluto. Ma così è. In Toscana in fondo molta gente viene per mangiare e bere, quindi perchè meravigliarci? Cortona però, potrebbe distinguersi con un'offerta diversa (perchè è diversa), prima di omologarsi al resto del mondo. In che modo? Problema complesso e di non facile soluzione (appunto). Si può inseguire il turismo di massa, per competere con le vicine città turistiche sempre più agguerrite. Oppure puntare verso un turismo d'elite fatto di stranieri colti e benestanti che male si mescolano con la massa. E perchè no entrambi. Difficile fare una scelta. Anche perchè le idee di turismo ideale non sono uguali per tutti. La liberalizzazione delle licenze ha reso le amministrazioni spesso impotenti e ha dimostrato che gli imprenditori "liberi", non sono interessati alle politiche sociali (anche perchè non è loro compito), ma bensì alle leggi del profitto a tutti i costi. Tra le mille cose da fare, chi amministra potrebbe attuare politiche volte prima di tutto al ripopolamento del centro storico. Le attività per così dire "non turistiche", non possono sopravvivere di sgravi fiscali, ma vivere con il proprio lavoro (tutto l'anno possibilmente). I commercianti dovrebbero offrire, coerentemente con la storia il meglio del territorio rispettando il buon gusto e il decoro che questa città merita. Molte attività vanno in questo senso per fortuna. Il lavoro è lungo e difficile. Ma si può fare. Di certo spetta a tutti dare il proprio contributo.

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Valter Lupetti
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