Michele Lupetti citato in un articolo di Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano, rilanciato poi anche da Dagospia??? Roba da non credere per un semplice giornalista di provincia, un pesce piccolo, uno che non conta praticamente niente e scrive cose per il gusto di pochi affezionati lettori locali. Eppure, nella recente diatriba fra Scanzi e la Jova Family, mi ritrovo citato.
Tutto parte con un articolo “di quelli che avrei voluto scrivere io“, sorta di recensione / analisi sociologica di Scanzi sul disco Lorenzo 2015 CC. Pungente come sempre Andrea fa le pulci all’album e soprattutto, dopo aver riconosciuto al Jova innegabili meriti e doti, lo elegge come “vate” della nuova Italia Renziana. Lo pubblica sul Fatto, glielo rilancia Dagospia, lo posta su Facebook e riceve le solite migliaia di commenti (beato lui!)
Quell’articolo mi capita sotto gli occhi proprio quando sto per iniziare a scrivere il mio sullo stesso tema. D’altronde nel mio spazio “Inflessibile Lupo” ci provo a scrivere di quello che mi piace di più (la musica) e il tono polemico lo uso volentieri. Mi rendo però conto che è inutile scrivere, perchè c’è già chi l’ha fatto, ha detto un sacco di cose che avrei voluto dire io e l’ha fatto mille volte meglio di come avrei potuto fare io.
Ripresomi dalla delusione rinuncio a scrivere quella che sarebbe stata solo una scialba fotocopia e mi metto a scorrere i commenti. A quel punto noto alcune cose curiose e da lì ci tiro fuori un articolo per metterle in luce. La butto in politica, ma per me la connessione culturale fra Renzi e Jovanotti esiste e davvero Jovanotti è un Vate di questa mentalità ora dominante, giustamente la cavalca perchè è nato per essere sempre alla moda e, inoltre, l’ha anticipata di almeno 20 anni (sin dai tempi di Lorenzo 1994). Ne potrebbe chiedere il copyright, è roba sua fino al midollo.
Segnalo poi come curiosità la sorella di Lorenzo, che aveva apostrofato (sempre nei commenti di Facebook) Scanzi con varie considerazioni fra cui “Scanzi scrive male“. Considerato che ad Andrea si può probabilmente dire tutto meno che quello, mi permetto di scrivere che forse avrebbe fatto miglior figura definendolo con un qualche epiteto (anche del genere “Testa di…“, certamente inopportuno per una Signora, ma indubbiamente più efficace)
Stamani, sul Fatto versione cartacea, c’è un articolo in cui Scanzi lamenta le critiche ricevute per quel benedetto pezzo, parla dei commenti della sorella di Lorenzo, racconta altri problemi avuti con Saturnino che, racconta Scanzi, ha fatto saltare la sua presenza a “Reputescion” proprio per quell’articolo. Nel mezzo mi cita e dice che Lorenzo “non ha perdonato il direttore di ‘Valdichiana Oggi’ (Michele Lupetti) per averlo definito un democristiano 2.0 mascherato da rivoluzionario“.
Andrea, troppa grazia, davvero. Se così fosse vorrebbe dire che conterei qualcosa.
La ben più triste realtà, invece, è che non sono mai stato un adulatore e spesso ho scritto in modo critico (per cose musicali e riguardo al complesso del suo rapporto con Cortona, dal Mix alla questione della Fortezza del Girifalco), ma (in tutta onestà lo devo ammettere) a me Lorenzo non m’ha mai preso granchè in considerazione. Ricordo solo uno scambio di opinioni in dei commenti a un mio articolo di due anni e mezzo fa. Stesso atteggiamento ha avuto tutto il resto dell’entourage, familiari compresi. Detta papale papale, alla toscana, non m’hanno granchè cacato.
A questo punto colgo comunque l’occasione di tanta visibilità per esternare una serie di auspici. Lo so, è roba un po’ da Democristiano 2.0, ma ci voglio comunque provare:
1) che ci sia più tolleranza verso le critiche, come ho scritto è normale che quando si è abituati a sentire solo cori di osanna le note stonate diano un gran fastidio. Ma bisogna cercare di sopportarle e non dire che uno è una persona brutta se ti contesta qualcosa: è da asilo. Bisogna rispettare di più la libertà di espressione anche perchè all’ossequioso giornalismo italiano fa bene ogni tanto qualche iniezione stilistica più da stampa anglosassone e finchè le critiche restano sul piano musicale / sociologico non c’è davvero nulla di cui impermalirsi. Se poi si vuole replicare almeno si cerchino argomenti che stanno in piedi (dire a Scanzi che scrive male è veramente assurdo)
2) che (come scrissi tempo fa) la città di Cortona dovrebbe cercare di più l’apporto di Andrea Scanzi, che è un concittadino illustre e potrebbe proporre iniziative interessanti dando un apporto notevole nel rinsaldare il ruolo di Cortona come fulcro di eventi culturali notevoli. Un suo spettacolo teatrale, qualche conferenza, un’intervista illustre… l’ha fatto recentemente ad Arezzo con Ivano Fossati al Passioni Festival e sarebbe bello lo facesse a Cortona. Non credo che, se invitato con una proposta interessante, si rifiuterebbe di venire
3) che i due litiganti, che poi sono i nostri due concittadini più famosi, vengano a una pace. Si incontrino in un luogo neutro (magari a metà strada… a Camucia o alla Fossa del Lupo) e si chiariscano. Io, da pesce piccolo, mi offro come vivandiere. Potrei (se vogliono) portare loro un caffè mentre discutono… perchè non so scrivere bene come Scanzi, nè so essere sempre alla moda come Lorenzo, ma il caffè lo so fare
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…
View Comments
Caro Lupetti, io non ho detto a Scanzi che scrive male, non lo so nemmeno perché non essendomi simpatico non lo leggo. Ho detto che quasi sempre invece di scrivere e basta, "scrive male" della gente, nel senso che fa solo quello, come chi va al bar e parla sempre male di qualcuno, invece che parlare e basta. Però vedo che il gusto di manipolare le frasi a proprio piacimento rientra nello stile "giornalistico" di queste zone, quindi mi tolgo dalla polemica.
Cara Anna, aldilà delle interpretazioni sullo "scrive male" riferito a Scanzi, ti ripeto che ci vorrebbe un po' di sportività in più da parte di tutti e con questa si eviterebbe anche di creare certi "casi" di cui ti lamenti Oltretutto in Italia c'è anche chi passa la sua carriera a scrivere sempre e solo "bene" (fra i giornalisti sono la maggioranza) ed è una noia mortale...quindi se c'è qualcuno che prova a fare qualcosa di diverso non credo sia da condannare. Tanta acredine m'è sembrata eccessiva, comunque anche per me la questione finisce qui
Ma se Anna Cherubini dice dice " io non ho detto a Scanzi che scrive male, non lo so nemmeno perché non essendomi simpatico non lo leggo", come fa nello stesso tempo a dire anche "quasi sempre invece di scrivere e basta, "scrive male" della gente". La mia è solo curiosità, se non lo legge come fa a dire che scrive male della gente??? Bohhh
Condivido la tua opinione spesso i giornalisti si dividono in due categorie: gli scrivani di corte che confezionano le notizie assecondando in maniera acritica il volere sovrano e gli adulatori che scrivono per compiacere potenti e celebrità, la qualità della quale sembrano difettare è quella della dignità,del coraggio delle proprie idee e della capacità di saperle bene argomentare, qualità che personalmente riconosco sia a Lupetti che a Scanzi. Premesso che il valore di un giornalista, non è sempre direttamente proporzionale al numero dei suoi lettore spero che tu Michele possa continuare a compiere il tuo lavoro con quella libertà di pensiero che costituisce l' indispensabile connotato del vero giornalista.
Arrivo in ritardo sulla storia Scanzi-Jovanotti- Lupetti ed altri, scusatemi ma ho veramente voglia di manifestare anche il mio disappunto nei confronti dei miei due giornalisti preferiti: Scanzi e lupetti.
Jovanotti autore e cantante renziano quindi di regime? Ci sono cascato anch’io in queste storie quando dicevo (convintissimo) che i Beatles con il loro “She loves you, yehaa, yehaa, yehaa” non potevano rappresentare la mia generazione “battuta” come invece veniva magnificamente illustrata con “Satisfaction” dei Rolling o con “I’m going to change the word” di Eric Bourdon. Avevo anche ragione visto che poi hanno accettato il titolo di baronetti. Poi ho capito che “here cames the sun” è più di una semplice canzone. Ho capito che un artista se scrive quello che ha dentro può avere successo, se scrive su ordinazione o comunque per altri motivi non arriva da nessuna parte.
Jovanotti, anzi Lorenzo, mi ha da sempre stupito per la sua determinazione, la sua voglia di vivere il suo ottimismo. Lorenzo da sempre scrive e canta queste sue sensazioni e moltissimi ci si riconoscono e lo amano.
Secondo me il discorso finisce qui.
Poi Lorenzo dichiara che gli piace Renzi. Premettendo che riguardo Renzi la penso esattamente come Scanzi, la mia considerazione è stata: e allora?
Io ho imparato l’inglese con Bob Dylan ed i Rolling; una mia ex collega portoghese ha imparato l’italiano con “Serenata rap” e “penso positivo”; e allora?
Lorenzo, continua a parlare delle cose che senti dentro. “Tanto ci sarà sempre un Bertoncelli o un prete a sparar su ……..”.
p.s. – Se però dovessi scoprire che Renzi non è un dio in terra ….. faccelo sapere che festeggiamo.
Enzo, innanzitutto grazie per annoverarmi fra i tuoi due giornalisti preferiti.
Per il resto, se leggi bene ciò che scrivo, capirai che quello che voglio dire è esattamente l'opposto: Jovanotti non è un artista di regime, semmai è il "regime" renziano che ha tratto ispirazione (in maniera distorta e di comodo) da tutta la "flosofia" di Jovanotti che in fin dei conti, pur nelle costanti metamorfosi di adattamento ai trend di moda, è sempre la stessa da quasi 30 anni.
Renzi ne ha ripreso le basi (il grande melting pot un po' a casaccio della "grande chiesa" in cui si infilano senza troppi problemi Malcolm X, Che Guevara, Gandhi, Madre Teresa e San Patrignano) e le ha trasferite, a comodo suo, in politica, mescolandole con decine di altre influenze culturali tra cui lo stile demitiano, il Drive In, Happy Days e la mentalità Yuppie e mitologie politiche varie (il Blairismo su tutte)
Quindi l'esempio D'Annunzio - Mussolini calzava a pennello, ovviamente con le dovute proporzioni
Per restare in tema di musica, tema che appassiona sia me che Enzo, direi (sempre con le dovute proporzioni) che è un po' come i Beatles col movimento hippie: i primi scrissero All You need is love, i secondi la tradussero in una mentalità e un modo di vivere del quale quella canzone divenne un inno