Quante volte vi è capitato di vedere annunci online o appesi alla porta degli esercizi commerciali delle vie del centro dove si ricerca giovani con meno di anni 29? E quante volte avete storto il naso davanti alla richiesta di esperienze pregresse per ambire ad un posto di lavoro da apprendista? E’ solo un escamotage delle aziende per risparmiare in contributi e retribuzione oppure un’opportunità, più sicura e duratura di altre, per rimanere nel mercato del lavoro facendosi un’esperienza da spendere quando arriveranno i tanto agognati tempi migliori?
Io apprendista non lo sono mai stata, lo ammetto, forse perché mi sono laureata a 26 anni e appena uscita dal mondo accademico cominciavo già ad essere “vecchiotta” e poco appetibile agli occhi dei selezionatori per questo tipo di contratto ma ho fatto un’esperienza lavorativa simile all’apprendistato in alta formazione (un po’ più “all’americana”, per la verità…) che mi ha permesso di crearmi una professionalità in un contesto lavorativo stimolante senza smettere di studiare ed aggiornarmi. Credo proprio sia questo lo spirito dello spot che Fiorello ha girato, gratuitamente, per pubblicizzare le novità in materia di apprendistato, fortemente voluto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e presente anche su youtube, ma per la verità con poche visualizzazioni all’attivo nonostante “l’effetto personaggio stra-famoso”! Ma che cos’è l’apprendistato? Lavoro e formazione in un unico contratto. Il contratto di apprendistato, soprattutto dopo l’intervento della Fornero, rappresenta -sempre di più- il principale contratto di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il contratto di lavoro a contenuto formativo per antonomasia prevede che il datore di lavoro, a fronte della prestazione lavorativa dell’apprendista, riconosca al giovane sia una retribuzione che una formazione ad hoc per ciascun anno di contratto, attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica direttamente all’interno di un contesto lavorativo. Questo “contratto formativo” si caratterizza per l’alternanza di momenti lavorativi e momenti di formazione che si svolgono in impresa o all’esterno, presso strutture formative specializzate. L’apprendistato è un contratto a tempo indeterminato: solo al termine di un periodo formativo della durata variabile (da sei mesi a tre anni, salvo rare eccezioni), le parti -l’impresa e il giovane- decidono, infatti, se interrompere il rapporto o proseguirlo a tempo indeterminato. Il contratto deve essere applicato nel rispetto di quanto prevede ciascuna Regione e i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro applicati dal datore di lavoro. I vantaggi? Per i giovani la possibilità di stipulare un contratto di lavoro con annesso piano formativo ad hoc per imparare “mestieri”, di crearsi un profilo altamente professionale o per conseguire un titolo di studio grazie anche alla presenza di un tutor dedicato. Per le imprese incentivi contribuitivi e previdenziali nonché possibilità di finanziamento della formazione con i Fondi Paritetici Interprofessionali. Tre tipologie di apprendistato. Apprendistato per il conseguimento di una qualifica o di un diploma professionale, con certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione per giovani da 15 a 25 anni. Apprendistato professionalizzante (detto anche contratto di mestiere) per il conseguimento di una qualifica professionale nell’ambiente di lavoro. Apprendistato di alta formazione e ricerca per il conseguimento di un titolo universitario, del dottorato di ricerca, di un master, di una specializzazione tecnica o per lo svolgimento del praticantato e accesso alle professioni regolate da Ordini professionali. Alle ultime due tipologie di apprendistato posso accedere i giovani tra 18 e 29 anni. Oggi, dunque, l’apprendistato è tutto “nuovo” in quanto consente, infatti, non solo di imparare un mestiere, ma anche di diventare un tecnico specializzato o di provare, addirittura, ad intraprendere la carriera di quadro o manager aziendale, lavorando e studiando contemporaneamente! Ovviamente non è tutto rosa e fiori… Potrete incappare in lavori improbabili, con scarso apporto formativo e capi decisamente insopportabili. A volte lo sconforto prevarrà e tutto vi sembrerà frustrante e anche demotivante ma in attesa di tempi migliori e’ un modo, migliore di altri, per restare nel mondo del lavoro. In bocca al lupo per il vostro prossimo lavoro!
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intanto per inzieare non penso che le aziende , lo facciano per risparmiare i
contributi.
Un apprendista che non ha mai fatto um mestire tipo artigianato, non è ingrado di svolgere il lavoro , ma sara l'azienda a fare, un programma di appredimento adatto alla professione scelta , cosi si va verso una strada di proffessionismo.
Corsi per apprendisti organizati direttamente dalla regione , non sono ingrado di insserire nel mondo del lavoro gli apprendisti , ma va lasciata all' azienza che lo prende al lavoro , la propria crescita lavorativa, sicuramenta controllata . grazie