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Colloqui di lavoro “cinematografici”

Un paio di mesi fa, annoiata da un clima piovoso non propriamente maggiolino ed incuriosita dal trailer passato ripetutamente alla TV sono andata vedermi al cinema sotto casa, fresco fresco di uscita, “Workers – Pronti a tutto”.

Il film parla, con toni anche grotteschi ma alla fine, purtroppo, non così lontani dalla realtà, di tre giovani pronti ad essere flessibili e, soprattutto, pronti ad affrontare ogni situazione pur di ottenere un lavoro anche se lontano dai loro sogni, aspirazioni e competenze e che, soprattutto, nessuno vuole fare.

Capacità di adattamento e auto-ironia permettono ai protagonisti, di questo racconto-fotografia della nostra Italia in crisi, di guadagnarsi il riscatto ed un’opportunità di crescita almeno personale.
I colloqui dei candidati (uno, ad esempio, sogna di diventare Sindaco di Torino!) presso l’agenzia per il lavoro chiamata, appunto, Workers, mi hanno fatto venire l’idea di farmi un giro sul magico “raccogli tutto”, chiamato youtube, per trovare spezzoni di film che avessero affrontato questo tema “alquanto contemporaneo”.
Impressionata dalla mole di video presenti sull’argomento ho creato per voi la mia personalissima “Top 5”.

Per ogni film ho estrapolato per voi l’idea geniale, o la domanda “evergreen”, o l’errore da non commettere mai o qualsiasi altra istruzione utile e pronta da usare per il vostro prossimo colloquio.

5° posizione: Santo Maradona.
Al protagonista, interpretato da Stefano Accorsi, il selezionatore pone le tre classiche domande alle quali dovete essere sempre pronti a rispondere (magari preparandovi un paio di opzioni alternative da adattare all’interlocutore che avete davanti o alla posizione per la quale vi siete candidati): “Quale crede che sia il suo maggior pregio?”, “Il suo principale difetto?” “La più grande aspirazione?”. Il protagonista risponde sempre allo stesso modo “la sincerità”.
Se non volete rimanere disoccupati, vi prego, voi non fatelo!

4° posizione: Fantozzi.
Grazie alla soffiata di un capo usciere corrotto riesce a rispondere a due domande sulla grande passione per il cinema del Presidente della commissione esaminatrice.
Morale: avere dritte su preferenze o piccole manie del selezionatore o manager con il quale affronterete il colloquio (quando e se possibile, ovviamente) può rappresentare il vostro asso nella manica perché purtroppo non sempre l’esito del colloquio dipenderà dalle competenze possedute e necessarie per ricoprire la position vacante…

3° La ricerca della felicità.
Della serie “Come trasformare un colloquio potenzialmente disastroso in un colloquio di successo”.
Il protagonista del film commette i classici errori da evitare: standing inidoneo (maglietta e pantaloni da “senza tetto” e pulizia personale non proprio recente) e partenza impetuosa (il protagonista inizia a parlare, senza attendere l’incipit dei selezionatori, per giustificare la sua “mise” poco consona, ammettendo, addirittura, di essere stato arrestato per non aver pagato delle multe).
Nonostante ciò alla questa domanda: “che cosa direbbe lei se uno si presentasse ad un colloquio senza nemmeno una camicia e io lo assumessi? Cosa direbbe lei?” trova la risposta vincente: “Che magari indossava un gran bel paio di pantaloni!”
La risposta vincente che insieme ad una buona dose di determinazione e voglia di imparare trasformano Christian, alias Will Smith, nel profilo ideale da assumere.

2° posizione: Il ragazzo di campagna.
Anche in questo caso l’inizio non fa presagire nulla di buono ma “il ragazzo di campagna”, interpretato da Pozzetto, pur non sapendo nulla di assicurazioni, con gran senso pratico, schiettezza, spirito di iniziativa, originalità ed intuizione, riesce a convincere la commissione esaminatrice.

1° posizione ex equo: I love shopping.
La spassosa shopaholic Rebecca Bloomwood nel suo improbabile ma divertentissimo colloquio con il direttore della rivista specializzata “far fortuna risparmiando” commette tre errori da evitare: ovvero non avere il Curriculum Vitae a portata di mano, millantare la conoscenza fluente di una lingua straniera (pur non spiccicandone neppure una parola!), cambiare spudoratamente discorso per evitare di rispondere a domande tecniche non conosciute.
Non dimentichiamoci che noi non siamo in un film!

1° posizione ex equo: Il diavolo veste Prada.
Andrea Sachs apparentemente sembra l’esatto opposto del prototipo della assistente perfetta della potente e griffatissima Miranda Priesley ma con tenacia ce la mette tutta pur di ottenere il posto di lavoro.
Quando l’esito negativo del colloquio è ormai inevitabile Andy non si dà per vinta e, pur ammettendo di non rappresentare il profilo ideale per la posizione aperta, gioca il tutto per tutto definendosi come “una ragazza sveglia, che impara molto presto”…
Una buona tattica che potrebbe risultare vincente anche nella realtà agli occhi del selezionatore.

Anche se ormai siamo in agosto non smettete di cercare lavoro: in fin dei conti ogni giorno è buono per cercarne e trovarne uno.
In bocca al lupo a tutti!

Maria Teresa Rencinai

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Maria Teresa Rencinai

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