Tra i tanti autori che animeranno il Mix 2016 ci sono due storie che ci piace unire in questa nostra rubrica. Autori molto lontani, anche geograficamente Emiliano Poddi di Brindisi e Stefano Valenti della Valtellina, ma uniti dalla capacità di raccontare storie intense che partendo da fatti realmente accaduti riescono ad inchiodare il lettore in un mondo di storytelling intenso.
Emiliano Poddi, che sarà a Cortona lunedì 1 agosto intervistato da Stefano Petrocchi, è uno scrittore ed ex cestista brindisino.
Il suo secondo romanzo: le Vittorie Imperfette (Feltrinelli) racconta la drammatica Finale Olimpica di Basket del 1972, con il trionfo dell’URSS sugli USA alla terza ripetizione dei tre secondi conclusivi.
Nel libro si percepisce l’amore infinito per il basket.
Lo stesso Poddi, figlio di due ex giocatori, è stato buon cestista che ha dovuto interrompere la carriera.
La storia parte dai punti di vista di Kevin Joyce, l’uomo della rimonta statunitense, e Aleksandr Belov, che decise una delle gare più discusse di sempre e contrappone i due mondi, le due facce della medaglia della Guerra Fredda, che in quel periodo si scontravano su qualsiasi terreno.
La politica che sfocia nello sport, dagli scacchi alla pallacanestro passando per l’atletica, per Poddi il basket è puro storytelling.
Dalla verde Valtellina, Stefano Valenti, che sarà a Cortona mercoledì 3 agosto insieme a Massimo Cirri, racconterà al sua ultima fatica “Rosso nella notte bianca” (Feltrinelli).
Rievocando un fatto realmente accaduto, lo scrittore narra la storia di un uomo, ormai settantenne, che da quarantotto anni attende la sua vendetta: Ulisse Bonfanti, ex partigiano sulle montagne lombarde durante la Resistenza.
La morte della sorella Nerina per mano dei Repubblichini nel 1944, guidati da un traditore, Mario Ferrari, lo porta ad abbandonare i luoghi dove è cresciuto ed è stato ragazzo, il microcosmo dove è diventato uomo, per fare l’operaio in un cotonificio in Valsusa, insieme alla madre Giuditta, il militante di base del Pci, devoto a Gesù Cristo e al comunismo, debole di nervi e allucinato come la lingua che parla.
Dal titolo alla copertina, fin dentro le storie dei personaggi, Valenti dipinge un mondo malinconico, violento e spietato e impregnato di un ripetitivo cromatismo: bianco, nero e rosso. Una storia personale in cui si rivivono le stagioni dell’impegno civile del nostro paese.
Nessun confronto tra i mondi di Poddi e di Valenti, ma senza dubbio un parallelismo su quanto la storia del novecento e delle sue Guerre, sia fredde che calde, riesca ancora a scaldare i cuori di giovani scrittori in grado di trovare nel loro profondo le parole giuste per storia mai banali, ben scritte e raccontate..in perfetto stile Storytelling all”italiana.