Linea Gotica, seconda produzione degli oggi più che mai compianti CSI, costituisce uno dei dischi migliori degli anni Novanta. Qualche fortunato che ha seguito, quest’estate, i concerti di Giorgio Canali alla Darsena di Castiglion del Lago e di Giovanni Lindo Ferretti ad Acquaviva di Montepulciano può essersi fatto un’idea di come suonassero insieme questi tizi (assieme ad altri, cito a memoria Massimo Zamboni, sempre CCCP, e Gianni Maroccolo, bassista dei Litfiba dei tempi d’oro ed eminenza grigia dell’indie italiano di questi due decenni).
Mentre stavo sbocconcellando notizie e altre amenità sulla rete pur di evitare di seguire le partite alla TV, il lettore mp3 mi è cascato casualmente su L’ora delle tentazioni, una delle perle di questo disco, maestosa cavalcata musicale dalle assonanze liturgiche e misticheggianti. Il testo, evocativo al punto giusto, si fonda su una teoria di immagini di “mondo piccolo” (porta che sbatte, casa, chiesa, campana, cattolico decoro) che, su due piedi, richiamano alla mente il Comune rustico di Carducci. L’operosità popolare, il villaggio piccolo ma vivo come nemesi di una notte fredda e di una barbarie che lo minaccia ma se ne mantiene ai confini. Da perderci il sonno.
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