“Questa Basilica non appartiene alla cristianità ma all’intera umanità.
Ed io voglio essere ricordato per aver contribuito al suo restauro”
Questa frase non appartiene né al Pievano Don Alessandro Bivignani che ha organizzato levento sul restauro della Basilica della Nativita a Betlemme.
né alla Professoressa Mariella Carlotti che e stata la emerita e qualificata relatrice
né purtroppo al sottoscritto Maurizio Menchetti che ne e stato testimone,
ma appartiene ad un mussulmano palestinese che ha voluto fare una donazione da 1 ml di dollari per partecipare al restauro integrale della Basilica ed avere il privilegio di essere ricordato per secoli nel libro della Basilica cosi come tanti altri privati ed istituzioni di tutte le fedi.
Ho voluto inserire nel titolo questo gesto filantropico perché ben interpreta limportanza di questo restauro per tutto il mondo intero come la Prof.ssa Carlotti, ha ben spiegato essere il primo ed unico restauro integrale eseguito su un edificio de VIII secolo e soprattutto in quanto l’edificio è l’unico caso al mondo di tempio che al suo interno ha ospitato congiuntam emte, non solo i culti cristiani, ma anche nell’abside sinistro una moschea ospitata fino alla conquista ottomana della Palestina
La Basilica ha quindi una unicità particolare che in una gestione molto spesso conflittuale tra le tre fedi cristiane che dalla conquista turca la gestiscono (romana, greco ortodossa ed armena) ha impedito una manutenzione organica ed ha reso indispensabile il restauro della copertura, in primo luogo, che era ad un passo del collasso statico, ed anche di tutta la basilica, nel suo complesso dai mosaici paretali di epica Giustiniana e quelli pavimentali più antichi della originaria basilica costantiniana che si è scoperto sono ancora presenti nel pavimento e che saranno totalmente visibili in quanto si prevede la pavimentazione con lastre di vetro trasparente.
Devo essere sincero
non conoscevo questo restauro e superficialmente la basilica (storicamente ed architettonicamente) e questo mi permette di ringraziare il Pievano Bisignani di aver portato in una fredda serata invernale la Professoressa Mariotti alla Pieve perché Lei ha avuto il privilegio di seguire e visitare il cantiere (su cui ha già organizzato nel 2016 una mostra e conferenza su questo tema al Meating di Rimini di Comunione e Liberazione) e sopratutto perché è una persona che riesce con semplicità ed efficacia a raccontare, l’arte, la storia è la religiosità con lautorevolezza di chi fa le cose per amore.e fede.
Per la Valle è un amica perche sono anni che stoicamente si presenta tra noi in fredde serate invernali e come sempre ed in questa occasione la sia presenza è garantita con temi stimolanti e per me interessanti e stimolanti così come il tema di questa conferenza è stato apprezzata da un numeroso pubblico venuto anche da fuori Castiglioni.
Del restauro ci sarebbe molto da raccontare a chi non era presente però questo credo sia più efficace rattraverso un video sulla originaria conferenza al meeting del 2016 e preferisco chiudere questa recensione con un pensiero che mi ha accompagnato durante tutta la conferenza e che voglio riportare.
Viviamo in momento storico in cui la negatività del comportamento umano anche nel nostro paese viene esaltata amplificando le notizie ed eventi che inducono nell’uomo sensi di paura e timore verso tutto ciò che è diverso o rappresenti un pericolo o nemico al pari di ansia e insicurezza per un futuro che si vuole gestire solo attraverso atteggiamenti aggressivi o peggio di odio e chiusura culturale ed umana.
Ecco in questo tempi mi ha fatto piacere sentire la Mariella raccontate con orgoglio che in Italia abbiamo persone, professionalità e imprenditorita’ che si sono assunte, con vanto e rischio, questa impresa millenaria del piu grande restauro complessivo di un edificio di questa importanza e storia.
Si perché questo restauro, attraverso una gara internazionale è stato progettato
da tre università italiane non capofila Ferrara
ed e stato realizzato da una impresa Toscana di Prato della famiglia Piacenti.
Come sarebbero piu belli sereni lanimo degli italiani se invece di vedere talk tra gente che fa a gara ad urlare o offendere più dell’altro, oppure per attirare piu like su frasi sconclusionate ed aggressive di un paragrafo,
si proponesse con continuitaciò che fanno in Italia e nel mondo
le persone che si muovono e si rappresentano con intelligenza, professionalità e capacità e non come purtroppo i tanti che ci ricoprono quotidianamente di vagonate di fake ed imbecillità e si fanno portatori di luoghi comuni che sembra rappresentino lopinione pubblica.
IO PERSONALMENTE TRA L’ARENA DI GIULIETTI (tanto per citarne uno a caso di una lunga lista di imbonitori) ed ascoltare in UNA ANTICA PIEVE LA CARLOTTI
VADO ALLA PIEVE di CHIO
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