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Rape and Revenge (3): Autostop rosso sangue

Avreste mai pensato che un regista di commedie brillanti come Pasquale Festa Campanile nel 1977 si potesse cimentare in un genere del tutto differente, quale il “ ( road and ) rape and revenge movie “? In pochi ci avrebbero scommesso, ma il risultato del film è davvero sorprendente, con tre attori calati perfettamente nella parte quali Franco Nero, Corinne Clèry e David Hess, specialista di questo genere di film, come “ L’ ultima casa a sinistra “, “ La casa sperduta nel parco “ e “ Camping del terrore “.

Henry Mancini, giornalista interpretato da Franco Nero, e sua moglie Eve, Corinne Clèry, sono una coppia in crisi che viaggia in camper per la California nel tentativo, forse, di ritrovare l’ armonia perduta. Durante il loro viaggio fatto di continui battibecchi con lui sempre attaccato alla bottiglia, si imbattono in un autostoppista, Adam, David Hess l’ attore che presta il volto, al quale danno un passaggio, non immaginando quello a cui andranno incontro di lì a poco. Adam ha appena compiuto una rapina e poco dopo che sale in macchina l’ inquadratura della telecamera si sposta sull’ altra macchina in cui si trovava fino a poco tempo prima, con all’ interno di questa un uomo ucciso da un colpo di pistola alla testa. Dopo poco, Henry ed Eve apprendono non solo di avere a che fare con un rapinatore, ma soprattutto uno psicopatico che si ritiene il più grande rapinatore di tutti i tempi e vuole che Henry scriva un libro su di lui. La tensione sale alle stelle, Adam uccide anche due poliziotti che avevano fermato il camper per un semplice controllo dopo che Henry aveva fatto intendere di essere in pericolo. Adam ha in pugno la situazione e dopo essersi portato a letto Eve dentro il camper, con Henry legato fuori al buio, si appresta ad ucciderlo, ma Eve, uscita dal camper come mamma l’ ha fatta, con un colpo di fucile alle spalle uccide Adam. Film finito, armonia ritrovata ed i nostri due eroi tornarono a vivere felici e contenti? Assolutamente no, sarebbe troppo banale. La coppia riparte con il cadavere a bordo, ma l’ armonia non regna sovrana, anche perché c’ è una sacca contenente una quantità spropositata di dollari. Che cosa ne facciamo di quei dollari, ce li teniamo o li consegniamo alla Polizia? Nel mentre che i due continuano a litigare anche ad una tavola calda, dei giovani motociclisti notano che nel portafoglio di Henry si trovano svariati soldi e gli viene in mente l’ idea di rapinarli, ma non alla tavola calda. All’ ignara coppia verrà teso un agguato, con il camper che si ribalterà ed uscirà fuori strada con il portafoglio di Henry che sarà svuotato, con Eve gravemente ferita e con la sacca che non sarà notata dai motociclisti. E qui, per i mercati esteri, si chiude il film, ma non per il mercato italiano che riserva un colpo di scena inaspettato ma non troppo se ripercorrete la trama del film: Eve gravemente ferita, Adam ormai cadavere, la sacca di soldi e Henry ferito ma non troppo ed è qui, forse, la più grande genialata del film. Quale occasione migliore per sbarazzarsi definitivamente della moglie? Una bella tanica di benzina ed il gioco è fatto ed Henry risale sul ciglio della strada a chiedere un passaggio ad un ignaro automobilista.

Film con soli tre attori protagonisti, che reggono il film in maniera magistrale, in un crescendo di tensione e con un finale diabolico con un Nero sorprendentemente spietato, una Clèry sempre splendida ed un Hess bandito spietato ma non con un cervello così grande come si vantava di avere.

Stefano Steve Bertini

Stefano Bertini

Laureato in Scienze Politiche, ha oltre 10 anni di esperienza come giornalista. Nel tempo, oltre a dirigere questo sito, ha collaborato con molte testate sia locali che sportive spaziando fra on-line, carta stampata, radio, TV. "Steve", come ormai lo chiamano tutti, é uomo di grandi passioni e a quella per lo sport e le sue mille storie da raccontare unisce l'amore incondizionato per il cinema poliziottesco. E' per questo che in quanto a versatilità, stoicità e capacità di adattamento ci piace definirlo come una sorta di Sandro Ciotti, mixato con Mario Poltronieri e Enzo G. Castellari. In salsa chianina, ovviamente.

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