Per chi non lo sapesse il vincitore del Festival di Sanremo che scatta stasera avrà automaticamente il diritto di rappresentare l’Italia alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest il prossimo Maggio a Stoccolma. Trattasi di quello che in Italia viene ancora talvolta chiamato “EuroFestival”, ossia la più importante manifestazione canora al mondo, organizzata dall’EBU (European Broadcasting Union, che noi chiamiamo Eurovisione), una vera e propria Champions League della musica europea, con oltre 40 nazioni in gara e milioni di spettatori all around the world.
Scegliere la propria canzone preferita per Sanremo significa quindi non solo tributare al proprio beniamino il trionfo all’Ariston, una roba certo non da poco, ma anche lanciarlo su un palcoscenico di rilevanza mondiale. Perchè l’Eurovision è uno show enorme, un’occasione irripetibile, per i nostri artisti e per tutta la musica italiana e la nostra industria discografica
La potenza dell’Eurovisione è confermata dai fatti: tanto per fare un esempio furono proprio le presenze eurovisive di Domenico Modugno (nel 1958 e 1959) a renderlo un artista di fama mondiale e se all’estero qualcuno conosce gente come Riccardo Fogli, Mia Martini, Enrico Ruggeri, Toto Cutugno, Albano e Romina e tanti altri ciò è dovuto proprio al fatto che, nei decenni passati, hanno rappresentato l’Italia all’Eurovision. Fu proprio l’Eurovisione a ‘penetrare’ le maglie della cortina di ferro e lanciare nell’est europa la musica italiana quando per la prima volta Sanremo fu trasmesso in Urss… e questo è il motivo per cui ancora in Russia Pupo e compagnia vengono invitati per mega-galattiche e pagatissime turnèe e spopolano ancora nelle radio coi loro hit anni ’80
Una buona fetta di introiti delle nostre case discografiche, per molti anni, sono dipesi proprio dall’Eurovisione e il gioco ancora funziona, se calcoliamo che l’anno scorso la canzone vincitrice, Heroes dello svedese Mans Zelmwerlow, ha conquistato la #1 in ben sedici paesi, entrando nella top 10 in 32 nazioni.
I nostri rappresentanti dell’anno scorso, Il Volo, sono arrivati proprio grazie all’esibizione all’Eurovision 2015 nella top 20 di una trentina di paesi, conquistando anche alcuni numeri uno e perfino un prestigioso piazzamento nel top 100 inglese (#89), che per gli italiani è una chimera quasi irraggiungibile
Ecco quindi che voi, spettatori italiani, avete in qualche modo non solo il diritto di scegliere ciò che più vi aggrada, ma anche la responsabilità di scegliere qualcosa che poi, su scala europea e mondiale, possa funzionare.
Anche perchè l’Italia non vince l’Eurovision Song Contest dal 1990 e chi vince l’anno dopo ha la possibilità di organizzare l’edizione successiva che, se ben gestita, può rivelarsi un grande affare economico e promozionale per il paese ospitante. Bastava vedere Vienna l’anno scorso, riempita di fan dell’Eurovision per settimane, per capire il potenziale di una simile manifestazione
L’anno scorso con Il Volo mancò davvero poco alla vittoria: fummo terzi, ma primi nel televoto mondiale (sesti nel voto delle giurie nazionali). C’è ancora qualcuno che sostiene che la soluzione de Il Volo era competitiva, ma che forse se avessimo mandato a Vienna Nek (secondo classificato a Sanremo) avremmo avuto ancora più possibilità. Non a caso Nek ha trionfato nel “Second Chance Contest” di Ogae, l’associazione mondiale legata all’Eurovision: il mondo ha scelto lui come migliore fra i secondi classificati dei vari festival nazionali
Scegliere bene, quindi, è fondamentale. Buon voto e buon Sanremo a tutti!
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