La nostra comunità durante il Cortona Mix Festival che si è appena concluso ha potuto sentire e vivere intensamente e coralmente la forza della comunicazione artistica in tutte le sue manifestazioni. La spinta alla partecipazione, al fruire del passaggio di informazioni così potenti e immediate come solo l’arte sa fare, è stato un comune sentimento durante questo Festival, che ci ha fatto riscoprire il senso di una condivisione estetica e morale che va al di là del particolare momento storico-politico che stiamo vivendo. Ma perché l’espressione musicale, letteraria e artistica in genere risveglia in noi un’apertura intellettuale ed emotiva così diretta e connotata da una forte spinta alla socialità?
L’arte, e in particolare la musica, sa carpire le nostre emozioni nel “qui ed ora” ed impegnare il nostro intelletto in una maniera complessa perché riesce ad attivare la spinta alla soddisfazione di una serie di bisogni psicologici di base dell’individuo.
L’arte è capace di inviarci messaggi sullo stato emotivo del mondo e riesce a mettere gli individui in connessione rispetto alla condivisione di esperienze simili e/o opposte alla propria. L’arte fornisce spesso informazioni di differenza che passano nell’immediato dell’attivazione emotiva e permettono di conoscere gli altri e di riflesso se stessi. L’arte è spinta propulsiva all’avvio di un dialogo esterno ed interno, che modifica e conferma le identità di coloro che vi entrano in contatto.
In questo confronto di esperienze l’individuo agisce una propria definizione dell’identità personale, si serve dell’identificazione per costruire e proiettare un’immagine individuale di Sè.
La comunicazione artistica ha la caratteristica di rispecchiare chi la riceve, come se ognuno di noi sentisse che i messaggi inviati siano qualcosa che appartiene al Sé, che già esistevano nell’individuo e la sensazione di sentirsi riconosciuti e “visti” rappresenta uno dei bisogni primari dell’uomo rispetto al suo esistere nel mondo.
Il riconoscimento individuale e di gruppo veicolato dal linguaggio artistico ci fa sentire unici e allo stesso tempo appartenenti al mondo racchiudendo in sé significati che si acquisiscono primariamente con la crescita relazionale, ovvero l’appartenenza e l’individuazione.
Concludo prendendo a prestito le parole di un grande artista dello scorso secolo, Pablo Picasso, che dà dell’arte una definizione che sintetizza la sua funzione psicologica primaria:
“L’Arte non è verità. L’Arte è una menzogna che ci fa raggiungere la verità, perlomeno la verità che ci è dato di comprendere” (Pablo Picasso,The Arts, 1923)