“Non perdoneremo mai a chi ci ama le nostre rinunce in nome del loro amore”. La letteratura romantica e la poesia da sempre descrivono la coppia come l’unione di due esseri in intimità viscerale, ottenuta superando innumerevoli ostacoli tanto che l’amore rappresenta una vera e propria sfida al mondo. I due amanti si abbandonano l’uno all’altro come se non esistesse niente di più importante…e vissero felici e contenti…
Nella realtà, le relazioni di coppia nel tempo e nello spazio possono anche richiedere atti eroici, ma se la regola che si struttura nella quotidianità di quell’unione rimane fissa sul sacrificio, essa può diventare un peso che a discrezione si può decidere di portare strenuamente tutta la vita o liberarsene.
La coppia è il più semplice dei sistemi umani reali e mi piace utilizzare una metafora presa in prestito da Maria Grazia Cancrini e Lieta Harrison che la descrivono come un animale a quattro zampe: i due partner, il modello di coppia di uno e il modello di coppia dell’altro.
Due persone diventano coppia quando condividono tre aspetti della loro vita, ovvero quello sessuale, quello affettivo e quello sociale. Ognuno dei tre aspetti può essere altamente funzionante o altamente carente. Le carenze stabili su un’area possono portare momentaneamente ad un funzionamento migliore nelle altre, ma ciò a lungo andare deteriora le fondamenta dell’unione e può far emergere sintomi di malessere sia individuali, sia della coppia stessa.
Le relazioni di coppia dovrebbero basarsi sull’uguaglianza e la parità. Quanto più numerose sono le aree paritarie, tanto più il rapporto può reggere la differenziazione dei suoi membri senza rigidità dei ruoli. Nella relazione di coppia si può dare e ricevere tutto, ma non si dovrebbe chiedere nulla in modo continuo e incessante.
Le problematiche di coppia, qualunque esse siano, nascono quando si strutturano rigidamente le seguenti organizzazioni:
o c’è uno sbilanciamento immutabile in cui uno dei due è sempre in posizione dominante e l’altro ne è subalterno;
o c’è tra i due componenti una lotta per dimostrarsi reciprocamente di essere sempre più uguali, in un gioco al massacro senza fine.
La coppia che viene in terapia domanda aiuto per cambiare, ma spesso cercherà di usare terapia e psicoterapeuta per non cambiare e continuare il gioco senza fine.
L’obiettivo della terapia di coppia è riattivare una comunicazione diretta ed emotiva su dinamiche divenute automatiche nel tempo, che creano sofferenza, ma che proteggono allo stesso tempo da uno sguardo più attento su se stessi.
Lavorando sul potere all’interno della coppia si può riattivare quella flessibilità vitale che rende la coppia un sistema evolutivo e capace di sostenere la differenza e la crescita dei suoi membri.
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