Una ventina di anni fa, in piena era del Vhs, un particolare documentario sulla Chianina fu distribuito in tutta la vallata di riferimento (la Valdichiana). Il titolo era molto evocativo: “Vacche chianine”. Protagonista del dossier video non era il Gigante Bianco famoso per le sue carni, ma alcune “vaccone” autoctone. Lo speaker non era Piero Angela, ma gli ansimanti gemiti delle vacche in questione accostate da torelli di placida fattura.
Mi è rivenuto in mente questo saliente inciso della storia della Valdichiana qualche giorno fa quando su Panorama ho letto della venticinquenne segretaria di un circolo Pd del pisano (dove c’è anche il Mucco per l’appunto) riconosciuta nonostante la mascherina in un sontuoso film hard di quelli fai da te. Insomma dopo tutti i Bunga Bunga, i travelli vip, giornalisti arrapati, imprenditori bavosi, finalmente una donna politica che crea uno scandalo, se proprio vogliamo dare tutta questa importanza al fattaccio suo. E mi è venuta in mente la sceneggiatura per il seguito del documentario sulle vacche chianine che nel frattempo sono state fregiate del marchio Igp (Indicazione geografica protetta). Attrici e attori del documentario i politici della Valdichiana, insieme agli imprenditori più in voga e a personaggi più o meno pubblici che di norma animano il panorama quotidiano di questa fertile vallata. A pensare a volti e mise però il titolo non andrebbe più bene e il film, invece che hard, potrebbe diventare un cult dell’horror. Tagliata di chianina (quella vera con la rucola o i porcini in stagione) a vita. Colonna sonora: Je t’aime moi non plus By Jane Birkin