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Un montgomery per caso

Ce l’ho fatta, finalmente posso dire di avere un montgomery. Babbo Natale me ne ha lasciato uno sotto all’albero ed è bellissimo. E’ anche stato il primo Natale con la nebbia e il primo e ultimo da 32enne senza ancora un capello bianco in testa. Non credo al caso, credo alle casualità semmai, ma per come razionalizzo tutto quello che mi passa davanti evito di credere anche a quelle.

Eppure c’è chi ci vive di casualità. Per esempio tutti gli iscritti di questo sito che si chiama incontripercaso.it (anche se da gennaio ne arriverà in Italia un altro, pare, anche più fighetto). Come funziona? Ho provato un attimo. Allora tu entri, ti registri con un nomignolo, dai qualche dettaglio della tua personalità (non troppi dicono dalla guida alla registrazione) e poi scrivi dell’incontro “casuale” che c’è stato sperando che diventi un appuntamento.

I messaggi tipo sono “Io: Marco di Roma, bigliettaio stazione Barberini, fico, occhi azzurri, alto, magro, superdotato. – Tu: Sabato 22 dicembre ore 17 circa, avevi buste dei regali di Natale e due gran pere. Mi hai detto che avevo sbagliato a farti il resto manoibigliettainonsiamomoltobraviacontare”. Ecco che parte la serendipità. In pratica Marco il bigliettaio deve già avere culo che la poppona coi regali conosca incontripercaso.it. Poi dovrebbe entrare sul sito, la poppona, e cominciare a leggere e “ritrovarsi” in qualche richiesta. Quante persone ci potranno essere a Roma la vigilia di Natale, poppone, che comprano il biglietto alla stazione Barberini? Io credo parecchie e il bigliettaio sbaglia sempre a fare il resto perchè voibigliettainonsietemancobraviacontare. E infatti la poppona sbagliata legge il messaggio di Marco “the ticketman” e comincia a parlarci “in pvt” fino a che si daranno un appuntamento e Marco, da qui il povero bigliettaio che non sa contare, scoprirà che lei è sì poppona, ma anche settantenne allupata (le chiamano “cougar”). “Non importa Marco”, dirà la giaguara, “è il destino che mi ha fatto cazzeggiare su quel sito da finto rimorchio e incontrarti”. Si scoprirà più avanti che anche lei faceva la bigliettaia prima della pensione e allora sì, si potrà dire che Dio li fa poi li accoppia. Evviva la “serendipità” che come diceva Julius Comroe “è cercare un ago in un pagliaio e trovare al suo posto la figliola del contadino”. Colonna sonora: Girls and boys By Blur

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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