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Tra moglie e marito…

… un dito. Non è una cosa porno, è solo il titolo dell’ultima trovata del grande Renato “Wolf” Mannheimer: un’analisi sul rapporto tra coniugi. E non si tratta del rapporto “cara come stai”, ma di quanto il divario di genere (uomo e donna appunto) cominci proprio all’interno del nucleo familiare. Per questo io dico che i conti correnti dovrebbero rimanere sempre separati.

Ti sembra giusto che il marito o la moglie sappiano quanto guadagni? E’ per questo motivo che si decide più facilmente la separazione (“tanto guadagna più di me, mi passerà gli alimenti”). Quella vecchia volpe di Mennheimer voleva dimostrare che non è sul lavoro che si genera la battaglia di spade tra gentilsesso e machismo (e le spade sono proprio quelle che stai pensando). Mettiamo due manager a confronto: la donna tra casa e ufficio lavora 68 ore settimanali contro le 64 dell’uomo. Qui però secondo me gli analisti non hanno considerato le 3 ore abbondanti che la donna passa al mattino a truccarsi in bagno e l’ora restante è di sicuro da giustificare con la guida sportiva da omino col cappello di certe donne manager che almeno una volta al mese devono cambiare la frizione alla macchina. Ma ecco il colpo di grazia per la donna: nonostante lavorino 4 ore in più dell’uomo contribuiscono meno al reddito familiare. La casalinga contribuisce al 30% mentre la donna con la gonna arriva al 43% e sicuramente il motivo è che il gap è investito ancora nei trucchi e parrucchi usati al mattino (e nei conti per la frizione). Nonostante tutto le donne continuano ad essere insoddisfatte dei propri partner, ma lo sono di meno se di pari livello professionale dice ancora l’indagine. Il tutto si traduce così: “Caro quanto hai guadagnato questo mese”? (il candidato barri con una crocetta):

– Più di me … (non te la dò) Come me … (te la dò due volte) Meno di me … (scambio di coppia)

Ed ecco che alla luce di tutto questo i sociologi dell’indagine lanciano la soluzione per far finire in bellezza il gioco delle coppie: tassare più l’uomo che la donna per livellare le economie e quindi gli stati d’animo. Chissà che ne pensano gli avvocati divorzisti. Ode a Mark Twain e viva Huck e le vedove allegre e ricche. Colonna sonora: L’heritier By Michel Colombier

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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