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Tra coda e capo

Gente che ogni anno si lamenta per l’arrivo sempre più precoce di luminarie e vetrine natalizie, che poi è la stessa che il 15 agosto, appena dopo lo spago con le vongole mangiato a torso nudo in spiaggia, esordendo con uno sbuffetto causa frizzantino alla spina ormai caldo si rivolge ai commensali dicendo “che facciamo a capodanno?”.

La terribile angoscia per il cenone di San Silvestro che risponde alle cinque domande che ti insegnano al corso di giornalisti fai da te: chi, cosa, quando, dove, perchè. Il capodanno in 5 inevitabili luoghi comuni.

 

  • L’abito. Per lui: giacca e cravatta (la mette una volta all’anno, è la stessa delle cerimonie). Lei: abito nuovo con strasse e paillettes che manco sul red carpet. Per entrambi: d’obbligo l’intimo rosso, porta bene, dicono 
  • La compagnia. Hanno rovistato in tutta la rubrica del telefono fino a trovare quegli amici che “cazzo ma ti ricordi quella volta a Riccione…” e finalmente si ritroveranno per questa occasione di trapasso potendola condividere
  • La location. Cenone + ballo 150 euro cadauno. “Però, e dove trovi di meglio?”. I luoghi sono vecchie balere, o discoteche, o teatri decadenti assettati al meglio per la ricorrenza
  • Il menu. La prima voce che leggi è sempre questa: “aperitivo con prosecco e fritti”. Lascio il resto all’immaginazione, pur non tralasciando lui, il maialino servito in sala con le stelline. Spicca anche “lenticchie e cotechino” solo dopo “brindisi di mezzanotte”
  • La colonna sonora. Non giriamoci intorno, lo sapete bene che finirete anche voi a fare il trenino sulle splendide note di Disco Samba By Two man sound (non sapete qual è? eh…)

 

Nella tristezza di immaginare questa nice people oscillare con sonagli e pennacchi  tra tavoli imbanditi con piatti di cartoncino rosso e bottiglie di Asti Cinzano direttamente dagli anni ’80, penso che il sega la vecchia non lo batte nessuno. Colonna sonora: YMCA By Village People

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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