Il tormentone estivo mi ricorda per forza il Festivalbar, con i terribili canti in playback, i doppipetto bianchi con la scarpetta lucida anni ’80 e i capelli di Spagna (ancora non era Ivana e ancora non aveva il sogno di diventare Kim) mentre si agita tra le luci del palco dell’Arena di Verona nel gran finale. Ogni estate un tormentone. E chissà perchè mi rimangono più impressi quelli di quando ero piccolo che quelli di oggi, forse perchè non c’è più il Festivalbar, d’altronde se anche Blasco si ritira come i calciatori…
Ricordo Shout dei Tears for fears nel 1985 e insieme i capelli con la permanente di Roland Orzabal, anche lui con il doppio petto grigio topo muschiato. L”86 è di Madonna, con l’appello al papà. Anche lei capelli cotonati biondi e saltelli da trottola impazzita. Andando avanti nel tempo la macarena, le ace of base. I primi balli nell’arena internazionale del campeggio le Marze di Marina di Grosseto. E poi gli 883 e le loro smielate melodie da limonata on the beach, ma anche i tunz tunz della techno che imperversava. Il tormentone è anche Nostaglia Canaglia di Romina e Albano, senza dimenticare il Self Control di Raf. Non toglietemi mai dalla testa Asereje con il ballo di gruppo e anche il gioca jouer che mi ha fatto sentire Tony Manero in più di un’occasione. E ora che non ci sono più tormentoni a tormentare l’estate, resta solo il rumore dell’asfaltatrice (qualcuno può spiegarmi perchè si asfalta solo d’estate a 45 gradi all’ombra??) e di sera il canto delle cicale che si sa gli piace vaccheggiare mentre la formica lavora al caldo. Aridatece er Festivalbarre!! Colonna sonora: Un’estate al mare By Giuni Russo