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Tipi da spiaggia 3

Pare sia tornato il caldo, anche se per chiamare la nuova stagione per nome dovremo aspettare il 21 giugno. Nel frattempo l’estate è cominciata in spiaggia. Di anno in anno sembra che certe cose siano rimaste lì, come la mia bici nera fuori, piena di salsedine e polline di pino maremmano che per pulirla servono gli idranti dei pompieri. C’è di peggio.

Dopo i Tipi da spiaggia e i Tipi da spiaggia 2 (la vendetta), arriva il seguito. Il terzo capitolo ha come sottotitolo “l’orrore scorre negli occhi”. Gli occhi sono i miei. Cinque cose che non vorrei vedere mai più in spiaggia.

* Il marsupio. Lo so che l’uomo è da sempre svantaggiato nel portare in giro cose, è per questo che al mare si va solo col telo
* Il tanga (o brasiliana). Da una prima indagine mi pare di poter dire che è tornato di moda, mentre di moda non è mai passato il cattivo gusto di certe tipe da spiaggia
* Lo slippino. Se prima era prerogativa dei palestrati, oggi lo slip è indossato da molti giovani che non si rendono conto di danneggiare il concetto di virilità del maschio latino
* I tatuaggi. Sarà perchè ormai “se non ce l’hai, sei nessuno” e io non ho nulla contro il tatuaggio, ma ricordiamoci che per gli animali ci sono spiagge apposite
* I suppisti. Quelli che praticano il “sup” (stand-up paddle). A voi tutti: i windsurfisti avevano un altro fascino

Ora chiudete gli occhi e immaginate una coppia che passeggia sul bagnasciuga: lui con lo slippino bianco, il marsupio, un diavolo tatuato sulla schiena; lei una 48 con tanga e un’aquila altezza osso sacro. Entrambi praticano il sup in compagnia del tatuatore. Colonna sonora: Dereglee By Melanie Pain

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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