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Switch off… on?

Negli ultimi tempi questa parola inglese va così tanto di moda e credo che alla fine molti dei cowboy che corrono nelle praterie alla caccia di decoder di ultima generazione neanche sappiano in realtà cosa significa, come credo che l’inglese lo conosca poco anche chi mise il sigillo su quella legge, l’allora Ministro delle comunicazioni (e infatti parla benissimo) On. Maurizio Gasparri.

Qualcuno sa dirmi inoltre che fine faranno tutte le vecchie tv che senza un minimo di coscienza molti stanno sostituendo con sontuosi prati a led (dotati di decoder naturalmente)? Rottamate anche quelle? Sì perchè siamo il popolo dei rottamatori. Mah.. Visto che la tv non la guardo da un bel pezzo e che comunque, almeno la mia, è in simbiosi con il decoder, non dovrò sbattermi alla ricerca della schedina perduta per vedere i plastici di vespa, o le camicine coi funghetti di giacobbo. Quello che vorrei sapere è invece cosa succede dopo che si spegne un interruttore. Perchè per me è un classico spegnere un elettrodomestico e avere paura che non si riaccenda più. E’ già successo con la macchina del caffè americano, con il fornetto scaldatutto. Una volta pure con la bistecchiera elettrica quando avevo gente a pranzo e 12 fiorentine da cucinare. Finimmo per mangiare la fettunta. Nella maggior parte dei casi però si può riaccendere quello che si è spento. Anche se non si sa quanto ancora durerà una lampadina per esempio. Adesso però ci sono i led che se chiedi al commesso del negozio di luminarie ti dirà “no signore, i led non si sostituiscono e ancora non abbiamo esperienza sulla loro durata”. Guardo la mia nuova fiammante lampada a led e penso che da un momento all’altro si oscurerà e sarò la cavia del led. Mi chiedo se esista un’alternativa allo spegnere e all’accendere. Forse lo stand by? Per oggi sto su on! Colonna sonora: Switch on switch off By Leather strip

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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