La mia settimana folle é partita da Bordeaux, poi Grosseto via Roma e ora Arezzo dove ho portato la grigina dal dottore per la pulizia dentale. Ho ripreso un bus dopo tanto per tornare finalmente dai fiorellini di via Indipendenza 26. La linea è quella Arezzo-Bettolle che se togli una L diventa Bettole e forse non é solo un caso che la Valdichiana sia un bacino di night club.

E’ lo stesso bus che ho preso anda e rianda e a volte rianda e ririanda per cinque anni, quelli del liceo. E con il mio fedelissimo compagno di avventure Pierfrancesco abbiamo imparato in quegli anni a farci diventare piacevoli anche quelle due ore quotidiane che la mattina ci portavano al patibolo della filosofia e il pomeriggio alla gogna del greco da studiare. Si era creato un mondo bus. C’erano I soprannomi degli autisti: celentano, per la somiglianza; ovo di pasqua, per la testa e ovino kinder sempre per la testa più dimensionata. Il moro di venezia, perchè ci aveva portato in gita lì; gianburrone, perchè una volta prese la via del burrone e si ribaltò con l’autobus. il giustiziere, quello che lasciava sempre tutti a piedi e poi il caimano (con la C perchè in chiana si parla il chianino), l’unico in grado di guidare l’autobus con le gambe e con le mani fare altre cose. C’erano poi i pendolari, quelli che chissá cosa facevano e dove vivevano di preciso. Fonzie e la moglie, sempre simpatici. Caffelatte, perchè l’alito non mente mai. Acqua di colonia, per via delle dosi massicce usate. E via via, all’infinito. Stamani in questo bus, leggermente più comodo di quelli di allora, si sono mescolate molte etnie all’odore di gasolio bruciato. Siamo una decina di persone a bordo e credo almeno tre religioni e sei lingue diverse. E io sono l’unico con il trolley firmato e la sciarpina di seta coi fiorellini. Mi sento osservato dal ragazzo accanto. Eppure se continuo a guardare sento ancora le bestemmie del ragazzo ciccione che prima di entrare fu trascinato nel fossato dal peso dello zaino. Perchè il tempo passerà anche, ma I ricordi, quelli belli, restano. Colonna sonora: Reality By Richard Sanderson

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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