Sine nobilitate

Una grande sala con enormi lampadari di cristallo veneziano. Un’orchestra sull’angolo destro. Camerieri che girano con vassoi di coppe di champagne colmate a filo. Uomini in blazer scuro, donne in abiti pannosi. Mi sono svegliato con la testa che girava. Non sono abituato a ballare il valzer, neppure nei sogni.

Però era bello, il sogno di stanotte. Non c’erano fantasmi, mostri o persone che mi inseguivano. L’associazione libera tra sogno e caffè fumante è stato uno dei libri che ho riletto col senno di poi (parecchio poi): L’Etica Nicomachea del mitico Aristotele che nel 1995 mi costò il primo 5 a filosofia. Non è forse l’elogio dello snob ante litteram? Sì cari, lo è. “Il filosofo è come una persona normale, ma con la capacità di riflettere su tutti gli altri”, che qualche anno dopo sarebbe stato tradotto dal Maestro Monicelli con “io so’ io e voi nun siete un caxxo”. Ari classifica le virtù in etiche e dianoetiche, quelle tipiche dello snob. Eccole. Eccomi.

* Arte. La mente dirige a produrre. I miei quadri, tra i più ricercati al mondo
* Intelligenza. Intelligente è chi capisce prima quello che sarà dopo. Machiavelli? Un pischello
* Saggezza. Il capire ciò che è bene e ciò che è male, ma non per questo evitare il pericolo
* Sapienza. Non è saggio il tuttologo, ma chi col ragionamento arriva al senso delle cose
* Scienza. Dimostrare la teoria con la pratica. Ars amatoria

Sine nobilitate = S. nob. = Snob. “J’suis snob. Encore plus snob que tout à l’heure. Et quand j’serai mort J’veux un suaire de chez Dior” By Boris Vian. Colonna sonora: Sul bel Danubio Blu By Johann Strauss