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Serenate moderne

Questo è il quinto tentativo d’attacco di questo post. Sto perdendo i colpi. Ieri sera prima di addormentarmi ho fatto il punto su almeno cinque canzoni che userei come serenata d’amore. E ho anche pensato che la mitica Radio Effe del mio paesello non esiste più. E’ quella da dove si facevano partire le dediche “Tizio per Caia” e non c’erano telefonini e facebook.

Le serenate di oggi sono queste.

Social. Dopo aver chiesto l’amicizia un messaggio privato con una frase di Osho
Discodance. I quarantenni “timidi” utilizzano il fine serata da ebbri per “provarci”
Fiori. Quelli del fioraio cinese. Le rose melangiate non fanno sesso, ma senso
Lettere digitali. Come la voce social, copiando un qualcosa tipo tema di terza media
Prima cena. In un ristorante dove pagheranno il conto per la prima e ultima volta

Una serenata è qualcosa di cavalleresco, che rimane nel tempo, anche quando un amore è finito. Colonna sonora: Mentre dormi By Max Gazzè

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.