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Roba da machi

Ieri sera mi sono perso nei pensieri del punching ball che negli anni ’80 si trovava nelle feste di paese. Quella macchinetta è sempre stato il mio incubo. Immaginate uno di 10 anni un po’ sfigatello e i suoi sogni d’amore dell’epoca in adorazione davanti ai bulletti che riuscivano a tirare pugni degni di un Ali di campagna. Chissà oggi che fine hanno fatto quei forzuti.

Pensando che un diritto può partire a un centinaio di kmh, forse oggi li farei sfigurare tutti davanti a quella macchinetta conquistando le mie amate adolescenti dell’epoca. Esiste la relatività del tempo, tuttavia, ed ecco cinque cose che oggi mi fanno pensare di aver avuto fortuna a non essere uno di quei bonzi muscolosi del punching ball.

 

  • Le adolescenti di ieri. Oggi si vestono da Elena Mirò e vanno in vacanza a Marotta
  • I “pugili” della festa. Lo sport lo fanno passivamente davanti a un maxi schermo del Bar (Sport anche quello) guardando le partite di ogni genere
  • Mezzi di trasporto. Le loro ruggenti cagiva 125 si sono oggi trasformate in multiple di terza mano, color giallo oro
  • Musica. Posso dire di non aver ballato mai con una canzone dei Talk Talk
  • Cibo. Continuano a scambiare il caviale per le uova di lompo (rosse e nere) che spalmano su crostini imburrati sovrastati da scorzetta di limone in abbinamento a un crodino tarocco

 

Naturalmente le adolescenti hanno sposato quei pugili di provincia. I Talk Talk si sono trasformati in Mengoni and Co. Qualcuno di voi ha mai visto un lompo? E le macchinette del punching ball che fine hanno fatto? Io una mezza idea ce l’ho. Colonna sonora: Mornington Crescent By Belle and Sebastian

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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