Credo di aver già detto svariate volte del fascino che provo per la camporella (termine che è entrato a pieno titolo nei migliori vocabolari). Sarà perché in campagna ci sono nato e non conosco luogo più selvaggio e naturale.
Non ho mai scritto un vademecum sul tema, ma credo che condividendo qualche consiglio potrei salvare qualcuno da arresti per atti osceni o roba del genere. Cinque dritte per eseguire una camporella dignitosa (ricordando che per arrivare alla perfezione serve molta esperienza).
- Luogo. Attenzione a non avvicinarsi a case abitate, né isolarsi troppo, soprattutto se si è in zona Scandicci
- Colonna sonora. Credo sia finita l’era di “quelli che Papetti”. Meglio optare per musica non impegnativa, evitando tuttavia Tiziano Ferro
- Atmosfera. In estate gli oliveti della Valdorcia parlano da soli. In inverno è più difficile: provate con un arbre magique al mango per scaldare l’atmosfera
- Warning. Presi dalla foga attenzione a non fare battute del tipo “hai sentito? veniva da quella parte”. Potrebbe essere davvero il fantasma del Pacciani
- Post. Evitate, ve lo dico da amante della natura e da attento differenziatore di spazzatura, spargimento di resti non biodegradabili
La prima auto che ho avuto a 18 anni aveva il ribaltabile a manovella. Quella che ho oggi è tutta automatica, finito il fascino. Il tempo passa, i problemi restano. Colonna sonora: Growing up beside you By Paolo Nutini