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Professione frullamerdaro

“Salve, sono Gino e di lavoro faccio il frullamerdaro”. Frullamerda (in italiano), più conosciuto come wc trituratore, quello che si può mettere anche in mezzo al giardino per la gioia dei vicini, o in cantina per aiutare gli aromi dei vini in invecchiamento ecc ecc… A parte l’ingegno di chi ha progettato questa meraviglia, la riflessione si ricade sulle professioni.

Se uno dice di fare il giornalista (che scriva di cacca o di politica non importa) è cool. Il medico è cool. L’avvocato è cool. Lo chef è very cool. La pierre sadomaso è berluscool. L’imprenditore (di cosa non importa) è cool. E così via. Ci sono poi professioni uncool. C’è addirittura un libro di una americana (e come non poteva essere americana tale Nancy Shiff che ha scritto Odd Jobs) che analizza ben 65 lavori strani tra cui l’annusatore di ascelle umane, il vestimorti, il giratore di bottiglie di spumante (le bottiglie a loro volta girano le balle al povero). Per rimanere in tema c’è mister spurgo, uncool. Anche il togli verruche è uncool. Il poliziotto idrico che stappa le colmate a Brolio è uncool (però è poliziotto..). La pulisci bagni dell’autogrill è uncool. Lo spalatore di cacca di elefante al circo è uncool. Per certi versi anche il postino è uncool, soprattutto quando ti recapita le multe per raccomandata A/R. La riflessione alla fine ha portato alla conclusione che “ci sono sporchi lavori che qualcuno deve pur fare”. “Sono Gino il frullamerdaro e grazie a me la fai anche te”. Colonna sonora: L’inno del corpo sciolto By Roberto Benigni

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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