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Porgi l’altra guancia

A catechismo mi hanno insegnato questa cosa con senso biblico. Poi ho visto il film con Bud Spencer e Terence Hill e mi sono confuso. Ieri sera prima di addormentarmi leggevo la sinossi di un libro che si intitola “Imparare a non arrabbiarsi” (Rebecca Luhn – Franco Angeli Editore) e stamani mi sono svegliato pensando che io non mi incazzo mai con nessuno. Più o meno.

Allora mi chiedo se sono fortunato, oppure solo uno che si tira indietro, oppure uno che vivi e lascia vivere. Di natura non mi piace l’astio, la rissa verbale, l’accanimento. Il libro è un trattato di teorie e tecniche sul controllo dell’ira. Come se uno mentre si incazza possa fare in tempo a trattenersi pensando alla pagina 64 del manuale del bravo bambino. Ho trovato da qualche parte sette modi per evitare l’incazzatura.

1. Non dare la colpa al carattere quindi evitare di arrabbiarsi. Un leone può trasformarsi in agnello?
2. Pensa ai motivi che ti fanno arrabbiare. Della serie vale la pena o no incazzarsi?
3. Calcolate il rapporto costi-benefici. Se è la suocera a provocare l’ira sicuramente val bene la litigata. Se davanti hai hulk hogan meglio evitare.
4. Imparare a mordersi la lingua al momento giusto. Per questo ci sono le gomme da masticare che compra la mi’ mamma, le vigorsol blast
5. Praticare training autogeno. Per i meno pratici che pagano le tasse regolarmente va bene anche una serie da venti imprecazioni al giorno contro il governo di turno
6. Risolvere eventuali traumi del passato. Per esempio andando a corcare chi il trauma te l’ha provocato
7. Non reprimere l’ira, ma cercare di sfogarla. Mah…

Visto che non mi arrabbio mai proverò a rovesciare i punti del libro della Luhn, magari serve a qualcosa. Colonna sonora: Pippo By Zucchero

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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