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Piatto del giorno: missionario flambato

Della ricetta della felicità ho già parlato qui e a oggi posso confermare che è la più difficile da azzeccare, almeno per me. Che la cucina per me, insieme alla musica, a un tappeto berbero e a un reparto illuminazione di notevole pregio, sia un luogo terapeutico già lo sapevo da tempo. Leggo ora la ricerca del “Polli Cooking Lab”, dove Polli sta per i sottaceti tristi acetosi, in cui si dice che per gli italiani il luogo della “sen-s-sualità” sarebbe proprio la cucina, meglio se a cucinare è lui.

Hanno intervistato me praticamente. I Pollisti hanno dichiarato 5 momenti che per attinenza definiremo “dall’orto al letto (passando per la tavola, forse)”.

1. Preliminari. Il supermercato, la spesa. “Guarda come sono belle quelle zucchine”. “Si cara, e il mango lo hai visto?”. Secondo la ricerca è qui che si genera il primo contatto “sessuale”, scegliendo i prodotti da cucinare (quindi evitare roba pesante al primo incontro)
2. Preparare la cena. Con cibi freschi e colorati da manipolare, è qui che secondo Polli si accende la passione, con il contatto delle cibarie. “Mi passi quel carciofo per favore”? “E il fegatello lo vuoi cara?”
3. Preparare la tavola. Partendo però da un presupposto: che sarà uno dei luoghi da sfruttare per l’atto sessuale. Quindi per le prime volte evitare serviti di valore o bicchieri troppo cristallosi. Si consiglia la plastica, MaterB se si pratica sesso ecosostenibile
4. Musica. Il sottofondo deve essere adeguato a entrambi, la sintonia della coppia parte da quella dell’orecchio. Se le piacciono i rockettari vomitosi è già un segnale chiaro
5. Degustazione della cena. Se sei bravo a cucinare sei in carrozza. Se qualche sapore è stonato lei si alzerà dopo il caffè dandoti il due di picche

La ricerca di Polli prosegue con alcuni numeri sul perchè la cucina di casa: perchè riesce a stupirla (58%), perchè è un luogo di seduzione (45%) soprattutto se c’è odore di cipolla. Perchè è intima (65%) rispetto al cesso di una discoteca. La ricerca di Polli è molto ganza, peccato che per leggerla abbia dovuto mangiare tre barattoli di cipolline in agrodolce. Colonna sonora: Know your onion By The Shins

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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Alessandro Maurilli

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