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Piangi che vinci

Nel guardare l’ultimo dei reality “on air”, La Notte degli Chef, non ho potuto rinunciare a questo sfogo che è anche il sintomo di una rottura di balls che ormai perdura da 11 anni, tanti sono da quando è nato il primo Grande Fratello. Ormai il reality non lo vince più chi è bravo, chi è bello, chi è “intelligente” (parolone per certi contesti dove anzi si scelgono i partecipanti per l’esatto contrario). No. Il reality lo vince chi piange di più.

Noi non lo vediamo e ci ostiniamo a spendere soldi per il televoto (e poi bravi, siete gli stessi che scendete in piazza a dire che mancano i soldi!), ma in realtà è stato progettato un lacrimometro (pininfarina ha disegnato l’esterno, il funzionamento è by Bill Gates) e alla fine vincerà chi si è disperato di più. Insomma nel programma sui cuochi un qualunque “chef” solo perchè finito in copertina per il risotto di pere sgridava stile Gestapo la ragazza in concorso e questa che piangeva dall’inizio alla fine e non erano le cipolle tagliate. Al Grande Fratello ormai va di moda il caso umano, mi chiedo solo perchè non lo conduca la De Filippi. Alla Talpa (esiste ancora?) si sta male perchè si scopre che la povera bestia è cieca. Invece nell‘Isola i famosi piangono perchè i non famosi c’hanno le palle e li svergognano dall’alto dei loro diplomi in cazzologia. C’è anche X Factor dove se sbagli una nota la lacrima parte e non è perchè ti dispiace, ma perchè sai che alla fine Morgan ti frusterà nel camerino dopo averti ricoperto di pelle e borchie. Ho visto persino i tamarri di tamarreide piangere, in questo caso perchè uno aveva fatto lo spogliarello meglio dell’altro. Si ride di più in Italia’s got talent, ma il merito in questo caso è solo di Gerry Scotti che ha sempre riso a portata di mano. La Fattoria… oh questa l’avevo rimossa, piangevano persino gli animali nel vedere quei poveri disperati. C’era poi la Music Farm dove si piangeva per aver visto gnuda la Zanicchi e per le russate del Califfo. Insomma il motto è “partecipa e piangi più che puoi”. Mi chiedo solo che fine farebbero questi “vip” dalla lacrima facile se fossero ancora in giro le piagnone… Siamo in una valle di lacrime. Colonna sonora: Don’t cry By Guns ‘N Roses

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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