Il motto è noto a tutti. Il paesello di campagna dove sono nato è famoso per il Carnevale, ma anche per alcuni riti tra il religioso e il pagano che si celebrano durante Pasqua. Uno è il cosiddetto “Volo”. Migliaia di persone accalcate in chiesa che al buio e cantando il Kyrie eleison (con parole storpiate in ogni modo) aspettano che altre otto persone entrino con un Cristo di una tonnellata circa.
L’attesa dura un anno, il “volo” 20 secondi, ma darà modo ai presenti di avere argomenti di conversazione coi parenti a Pasqua (“è venuto male”, “era meglio quello del 1989″ ecc ecc). A parte questo, cinque punti fissi senza i quali Pasqua non sarebbe Pasqua.
- Food. Le associazioni di animalisti cominciano a scrivere “se parlate degli eccidi degli agnellini vi quereliamo”. L’accusa quale sarebbe, istigazione alla tradizione?
- Cinema. Il colossal dei colossal: Ben Hur, the original col povero Charlton Heston con i mutandoni da ciclo mestruale
- Vigilia nera. Si dovrebbe smettere di mangiare, invece con questa scusa i pescivendoli fanno l’affare dell’anno rifilando spigole marce ai poveri sprovveduti
- Giornalisti. L’immancabile servizio sulle colombine in Italia e soprattutto l’immancabilissimo servizio su cosa fare a Pasquetta. Sono gli stessi da anni
- Pasquetta. E’ la psicosi di ogni famiglia perbene. Lui vorrebbe recuperare qualche serie tv, ma lei no, vuole andare al mare e finire la giornata incolonnata bestemmiando
Una cinquantina di uova, kg a volontà di farina. Strutto (animale), zucchero, ecc ecc… sono solo alcuni degli ingredienti per fare le ciambelle della mi’ nonna, un altro immancabile classico della mia Pasqua. Mangiate agnello, che fa bene al vostro umore e agli allevatori in crisi. Auguri. Colonna sonora: Ironic By Alanis Morissette