Stanno già impazzando su Privalia i loghetti con scritto “spedizione per San Valentino”. Ricevo comunicati da un mese su “come passare il San Valentino”. Mi immagino da sempre la tomba del povero Valentino, ormai nemmeno più santo, che sa di essere la causa di una delle feste più tristi dell’anno. Cosa regalare a San Valentino? Una seduta di coaching per la coppia.

E’ la “nuova idea” (così scrivono nel comunicato che un mio fiero collega mi ha girato), di uno psicologo e un formatore. Obiettivo: salvare la coppia dai social network e dal divorzio. Cinque passi, facili facili, per farlo secondo gli esperti.

 

  • Esclusiva. Mettetevi a tavolino, spegnete i cellulari e soprattutto lui il calcio, lei masterchef. Guardatevi negli occhi e parlate, anche della lavatrice per esempio
  • Perché. Non basta ascoltare, dovete capire perché il vostro partner vi dice quella cosa. Per esempio un “cara non dormo più”, potrebbe voler dire “smetti di mangiare cavolo”
  • Occhi. Quando vi parlate dovete guardarvi come la prima volta in quella balera di provincia. Noterete il tempo che passa e vi chiederete: “ma perché sono qui?”
  • Domande. Chiedete il più possibile, anche a costo di spazientire il partner. Una domanda in più può salvare la coppia. (es: “mi daresti il numero della tua amica?”)
  • Io. Parlate del disagio in prima persona, non additando le colpe al partner. Servirà a capire prima che della vita di coppia ancora non sapete niente

 

Se alla fine dell’esercizio tutto è come prima, allora va bene, potete tirare fuori i baci perugina e dire che anche questo San Valentino ve lo siete tolti dalle palle. Colonna sonora: Gettin’ over you By David Guetta

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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