Lo dice lo stesso che sicuramente il sabato sera va a mangiare il sushi in qualche finto ristorante nippo dove se va bene a far finta di tagliare i nagiri colorati e surgelati ci sarà un cinese di prato. Lo dice chi nel menu del matrimonio ha messo mare e monti con l’alternarsi di crostino con fegatino a salsa cocktail ai gamberetti, poi pici al sugo di nana (anatra) e tagliolini all’astice. e ancora orata al cartoccio e poi grigliata mista di carne. Il tutto servito con l’alternarsi di vino rosso al bianco. Quelli che hanno criticato il cacciucco chianino sono anche quelli che a Dublino chiedono un piatto di spaghetti al pomodoro e poi si lamentano che sono scotti. Gli stessi che il 15 agosto nei lidi di marina di grosseto fanno il pic nic sotto l’ombrellone con le lasagne al ragu. Gli stessi che mangiano la pizza col Brunello e poi dicono “ah questo vino quanto è buono”. La morale del cacciucco in Chiana è una sola: se una cosa è buona e chi la cucina bravo a prepararla non esistono confini e il “Km O” per una volta può anche andare a farsi un giretto. Chef Crostone for President! Colonna sonora: Pesce veloce del Baltico By Paolo Conte
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