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Meravigliosi anni ’80

Premessa doverosa: ogni riferimento a persone, cose e fatti reali non è per niente casuale e molto personale. Chi volesse contribuire con la sua hit degli anni ’80 farà contento Raf per il ritorno di “Cosa resterà di questi anni ’80” previsto per il festival bar (che non c’è più…) del 2020. 

Nascere nel 1980 significa ricevere in pieno l’imprinting di quella decade storica, non solo a detta di quella classe di cui faccio orgogliosamente parte, ma anche di chi già c’era. La mia formazione mentale si potrebbe dunque riassumere per categorie di elementi (a loro volta riassunti) che hanno segnato la crescita.

1. Cibo. Il menu tipo al ristorante era composto da gamberetti in salsa cocktail, pennette al fumè, vitel tonnè e profitteroles. Per lo snack del pomeriggio girella e yoga alla pera con risucchio finale.
2. Abbigliamento. Per gli adulti eleganti. Lui: doppio petto con camicia bianca, scarpa lucida con fibbia laterale o mocassino con nappe e husky come soprabito. Lei: tailleurs con colori pastello, foulards hermes con faine, pelliccia di nutria dell’arno. Per gli adulti casual: camicine hawaiane, maglione di lana grezza con le renne, jeans slavato, espadrillas (con buco in punta) e i rimpianti fuseaux (i leggings di oggi) per le signore. Per gli adolescenti: felpa best company, jeans avirex e timberland su calza da tennis con bomber cotton belt.
3. Acconciatura. Lui (normale): capello media lunghezza con ciuffo alla Nicola Berti negli anni del Trap all’Inter. Lui (tamarro): lungo con coda di cavallo. Lei: varie acconciature con un’unica parola d’ordine: bigodino!
4. Musica. Sono gli anni d’oro del festival bar d’estate e del roxy bar d’inverno. Per riassumere: il self control di raf, l’inno alle donne di Jo Squillo e Sabrina Salerno e la easy lady di Spagna. Duran Duran a vita per tutto il resto. Nota a parte per il festival di Sanremo dove passavano in rassegna i vari Pippo che cazzo fai, le vite spericolate di Vasco con di contro colossi come Perdere l’amore di Ranieri o gli acuti di Mia Martini, o le cosce della Bertè.
5. Tempo libero. Il pedalò al mare (quello con lo scivolo arriverà alla fine del decennio). Il bowling al sabato sera. Gardaland con le immense file per fare un gioco di due minuti. I balli di gruppo con il gioca à jouer in testa. L’autoscontro (la macchinine a scozzi in valdichiana) e i calcinculo con la coda d’asino da prendere. La sala giochi con il tetris e il flipper. L’Atari e poi il Commodore 64 e poi l’Amiga 500. Super Mario Bros. Puttantour per i più audaci. Il cinema con le poltrone ribaltabili di legno.
6. Mezzi di locomozione. Uno su tutti: l’Alfa Sud 1.3 turbo (meglio se rossa). La Duna, la Regata, la Ritmo, la Symca, la Lada Niva per i cacciatori. Il primo Scirocco e la Mehari senza sportelli. La Mini Innocenti come primissima vip city-car. La Vespa Special e il PX 125. Il (o lo) Ciao e di seguito il Sì. Il trattore. La bicicletta Bianchi con tre rapporti.
7. Tecnologia. Il V2000 e poi il Vhs quindi il videoregistratore. Il V8 e poi le videocamere VHS (15 kg l’una). Il Dolby Surround. Il telecomando della televisione e il Televideo. Il VideoSì della Sip. Il cordless con l’antenna che ci potevi accecare la nonna. L’autoreverse nell’autoradio. Alla fine il Compact Disc.
8. Fiction e Tv. La Piovra. Uccelli di Rovo. Pinocchio. Arnold. Colpo grosso e Drive In. Portobello e Quelli della notte. Deejay Television. Domenica In. Il festival di Sanremo. 90? minuto e la Domenica Sportiva. Il Gran Premio di Formula1 con fuori 40 gradi e la nevicata dei pollini di pioppo. Bim Bum Bam. A-Team. Hazzard.
9. Cinema. Rambo e Rocky. ET. Indiana Jones. La storia infinita. Guerre stellari. Robocop. 9 settimane e 1/2. L’Attimo fuggente. Elephant Man. The Wall il film. Wall street. Shining. Nightmare. Harry ti presento Sally. Non ci resta che piangere. Yuppies. L’allenatore nel pallone. Tutti i film giovannona coscia lunga style. Fantozzi. Eccezziunale veramente. Karate kid.
10. Grandi scoperte e avvenimenti. L’Aids e quindi il preservativo. Il fumo uccide. Gli stivali di gomma dopo Cernobyl. L’Italia campione del mondo. Carlo e Diana sposi (ecchissenefrega). Il primo trapianto di capelli di Berlusconi dopo la Fininvest. Il muro di Berlino e i finti pezzi di muro a 200 mila lire cadauno. L’equocanone a Milano.

Colonna sonora: Cosa resterà degli anni ’80 By Raf

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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  • Io sono del 1966 e perciò li ho vissuti in pieno; in quegli anni, il 1982 per precisione, ho assaggiato il primo pelo... è rimasto anche l'ultimo per parecchio! Comunque sono stati descritti in maniera egregia!

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Alessandro Maurilli

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