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Maestre e penne rosse

Quando ho fatto le elementari io l’età media delle maestre era sui 60 anni portati male. L’odore di canfora era il leitmotiv di tutti i giorni. L’unica cosa trasgressiva di quella scuola era la bidella che invece di suonare la campanella urlava nei corridoi “l’ora è finita”.

Ieri sono capitato in una scuola elementare e ho notato che il tempo delle mele a scuola è cambiato. Ho individuato, anche con stupore, che ci sono almeno cinque tipi diversi di maestra.

 

  • L’integralista. Il distacco emotivo con l’alunno è fondamentale. Sì alle minacce fisiche. Distintivo: le francesine ai piedi
  • L’innovatrice. Montessori 2 la vendetta. Lezione si fa con l’ipad e al posto dei ceci ci sono i like dei compagni di classe. Distintivo: i capelli legati con il laccetto rosso
  • La passiva. Pensa che la scuola sia come il canone rai, c’è e va fatta. Non si applica più di tanto. Distintivo: quando parla sembra un’aquila reale in caccia
  • La sexy. Non fa i calendari come quella del M5S, ma va a scuola con un unico obiettivo: far morire d’invidia le colleghe. Distintivo: scia di profumo borotalcato
  • Acqua e sapone. E’ brava coi bambini degli altri, teme di diventare mamma. Insegna che la fetta di pane unto è più buona della merendina. Distintivo: una groupie mancata

 

Sono passati tanti anni dai tempi delle mie scorribande in quei corridoi di scuola e ho scoperto che finalmente le campanelle si suonano da sole. Colonna sonora: Compagno di scuola By Antonello Venditti

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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