Sono le antiche credenze popolari, quelle per cui l’etnico è sempre migliore del tradizionale. Quelle che il sushi è sempre meglio dello spago aglio e olio e peperoncino. Quelle per cui il brunello è vino il resto è acqua sporca. Non conta quanto sia migliore o peggiore, conta il brand, la riconoscibilità del prodotto ai fini del chiacchiericcio. Fa fico dire “indosso un panama” rispetto a “c’ho un cappello di tela comprato al mercato”. Fa fico dire “ho preso la navetta” invece che “il bussino per”. E così +lungo è +bello.
Conosco gente che è stata a New York sedici volte, ma che pensa che Uffizi sia una parolaccia che usa il prete nella messa del venerdì santo. Io che vivo in un postaccio che si chiama Toscana, anzi, Tuscany che fa più fico, conosco gente del mio paesello che non ha mai visto la perla del Rinascimento, Montepulciano (Siena, Italia per chi fosse stato a gran canaria, ma mai qui). Non hanno mai fatto 15 km per vedere un posto visitato da gente di tutto il mondo, in compenso questi sono stati di sicuro a Tallinn. “Ah bello, a fare cosa?”, domanda. “Ah non sai che spettacolo, è un posto pieno di locali e poi la vodka come lì nemmeno al bar centrale”, risposta. C’è gente che non ha mai visto la valle dei templi, ma “figurati i greci, io in Grecia ci sono stato mille volte, ho girato tutte le isole più sperdute dell’Egeo”, che tanto sperdute non saranno se ci sei arrivato da Fiumicino, volo diretto, indossando le croc’s verde pisello. Gente che se dici i bronzi di riace rischia di credere che riace sia una provincia di quelle nuove e rc la sigla, però di sicuro è stata a formentera almeno una volta nella vita. L’altra equazione è la seguente: aereo=esotico. Ryanair è uno dei principali colpevoli della fuga dei “cervelli” turistici all’estero. Vediamo cosa costa meno oggi e ci vado e così ti ritrovi davanti a benpensanti che sono stati per il week end a Leipzig o a Katovice o Poznan, ma non hanno mai visto il Colosseo dal vivo perchè “Roma, che schifo, lo smog, il traffico”. Per non parlare dei viaggi organizzati per i cacciatori. C’è chi va a caccia di “beccacce” in Crimea, mentre in Maremma i cinghiali stanno creando l’overbooking alle stazioni balnearie, “ma sai, quelle beccacce portano la sesta coppa d di reggiseno”. Se la crisi avanza voglio aprire un’agenzia di viaggi, la chiamerò “vandotepare” sottotitolo “trashtour per golfisti col gomito fuori dal finestrino anche il primo gennaio”. Colonna sonora: Sì viaggiare By Battisti/Mogol