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Levi’s: la fabbrica della depressione

Ho capito finalmente perchè nella linea rossa a Milano ci sono gli scompartimenti per jeansari e quelli per pinguinati. Io che sono sempre una via di mezzo sto tra un vagone e l’altro. E’ come dal fruttivendolo: non troverai mai le insalate verdi mescolate coi peperoni. Così se vedi per strada una ragazza che porta i jeans accanto a una con la gonna, sappi che la prima è depressa e l’altra ci gode. Lo dice uno studio di alcuni psicologi inglesi dell’University of Hertfordshire (anche loro di sicuro in jeans e maschilisti visto che lo studio riguarda solo donne).

Hanno scoperto l’acqua calda a dire che ti vesti in base all’umore. A un centinaio di donne hanno chiesto cosa indossano quando si sentono depresse (cioè una volta al mese quando passa il ciclo) e più della metà ha risposto i jeans. Addirittura – sottolinea lo studio – quasi tutte abbinerebbero magliette a cazzo di cane. Ora, non so voi, ma io un inglese vestito bene non ricordo di averlo visto. Detto questo lo studio ha però calmierato il paniere (locuzione che adoro citare in ogni occasione) dicendo che se una donna si sente felice ha più possibilità di indossare un abito che le piace. I sillogismi di Chomsky a confronto sono scoreggine all’aria aperta. Attenzione perchè il dream team di psicologi inglesi è giunto anche a una conclusione, direi per niente scontata: “lo stretto legame fra stato d’animo e modo di vestire suggerisce che indossare l’abito giusto, quando si è depressi, può aiutare a tirarsi su il morale”. Secondo me è un attacco alla Nutella e il claim potrebbe essere “vesti prada, in culo il pane col cioccolato”. La domanda che mi faccio mentre prendo il caffè è se questi geni li avranno anche pagati. Finalmente mi consolo, perchè la ricerca ha un obiettivo finale: scoprire l’abito della felicità. Rossella O’hara è già pronta per piangere dall’infelicità. Ta-da. Il miglior abito è quello che non prevede jeans. Morale della favola: vuoi vedere una in mutande? Fermala per strada e dille che il jeans che indossa la farà rimanere zitella a vita. Colonna sonora: Noi siamo i giovani (con i blue jeans) By Elio e le storie tese

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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