Mi sono svegliato con in mente quella pubblicità in cui dei bambini conciati da grandi in classe dicevano “io farò il medico”, “io il giornalista”, “io l’avvocato” ecc ecc elencando tutte le professioni considerate “nobili” e soprattutto più pagate, almeno fino a qualche anno fa. Un attimo dopo apro il giornale (internet) e trovo che il wall street journal pubblica la classifica dei dieci lavori del futuro.
E dentro di medici, giornalisti e avvocati nemmeno l’ombra. No, nella hit parade ci sono lavori che in certi casi nemmeno richiedono la laurea. E io che ho passato tutta la vita a pensare di fare il pilota di caccia tornado, poi il marinaio, poi il gigolo, poi lo scalatore di montagne e infine il giornalista. E alla fine cosa scopro? Che potrei andare bene solo per quella pubblicità di cui non ricordo il prodotto (una macchina forse), anche se dovrei essere vestito con lo smanicato di lana scozzese e la camicina a righe. Ho sbagliato tutto. Sarei stato più fortunato se avessi desiderato fare l’igienista dentale (mentale no??), oppure il tecnico di sistemi informatici, o anche l’analista finanziario. Nella classifica al primo posto c’è l’aiuto infermiere, nemmeno l’infermiere. Allora mi immagino quella pubblicità del cosa vuoi fare da grande. “Farò l’aiuto infermiere”, “io il tecnico dei computer”, “io l’igenista dentale”…. E’ proprio vero, viviamo fermi in una glassa di stereotipi aspettando che il mondo ci ingerisca con sommo gusto. Colonna sonora: Inside job By Pearl Jam