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La socialcamporella

Sul quotidiano Libero ho trovato la notiziona del secolo: la guida ai luoghi della camporella. Sono entrato nel sito-guida dei “casual lovers” (così vengono chiamati gli amanti del genere) per la prima volta 5 minuti fa. E’ tutta una scoperta. Il sottotilo è “La prima guida dei luoghi dell’amore mordi e fuggi”. Essendo nato in wildichiana e quindi da sempre sostenitore della camporella, devo scoprire come funziona.

Per chi è pratico di tripadvisor questa guida non sarà difficile da usare. C’è la mappa dei luoghi “referenziati”, ci sono le ultime strutture inserite. Le segnalazioni contengono l’indirizzo, alcune una foto (del luogo, non dell’amplesso) e soprattutto la descrizione e persino il punteggio in stelline (da zero a cinque). “Splendida vista sul laghetto da pesca alla trota, poco rumore e soprattutto nessun lampione notturno”. C’è anche il tasto di ricerca nel quale puoi inserire vari parametri tra cui “luoghi romantici”, “vicini alla città”, “parcheggi” ecc ecc. Sul giudizio in stelline non ho ancora capito se è riferito effettivamente alla location o alla prestazione lì consumata. A parte il funzionamento del sito (che promette una app al più presto) mi sorgono alcune considerazioni spicciole, da lunedì mattina di pioggia. La prima è che più che una guida per “amanti casuali” mi pare il libro nero dei guardoni, tanto da far rigirare nella tomba persino il pacciani, perchè anche i maniaci hanno un’anima. L’altra è che se siamo arrivati al punto di dover socializzare pure l’amplesso qualcosa che non va ci deve pur essere. Ti immagini lei che tra una gamba intrecciata col cambio e un reggiseno slacciato fa “aspetta devo georefenziarci”. Forse arriveremo a far godere anche lo smartphone e senza precauzioni potranno nascere iphonini che fanno colazione coi pandistelle del mulino bianco. Devo lanciare un appello: NO ALLA SOCIALCAMPORELLA. “Le luci avanzano lentamente nel parcheggio della pineta, poi si spengono, i vetri si annebbiano. I gabbiani non dormiranno nemmeno questa notte al suono dell’amor selvaggio dei due giovani amanti“. (da “Le camporelliadi”, AA.VV. Troiaio Editore, 1980). Colonna sonora: Magnolia By Negrita

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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