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La regola del fuorigioco

Ho scoperto tramite i social network che ieri sono cominciati i mondiali di calcio. So che ha giocato il Brasile (non so l’avversario però), che ha avuto un rigore “inesistente” da un arbitro “muso giallo” (cinese?) e che “non è più il Brasile di Pelé” (anche perchè, due conti spicci, se ancora è vivo Pelè sarà a svernare in una colonia di centenari in Sardegna).

Ho anche scoperto che almeno prima gli “allenatori mancati” stavano solo al bar, ora li trovi anche su facebook o twitter e non puoi farci nulla. Oddio, proprio nulla no. Cinque cose che puoi fare in 90 minuti + intervallo + tempi di recupero.

* Viaggi. In due ore voli da Roma a “ovunque” in Europa
* Cibo. Puoi cuocere uno stracotto come si deve per una delle mogli degli allenatori
* Sesso. Seguendo la media italiana (13 minuti nel 2013) puoi avere 9,2 amplessi
* Cinema. C’è tempo per vedere Pulp Fiction o la prima delle due parti di Balla coi lupi
* Letture. Con i miei ritmi (30 secondi a pagina) riesco a leggere circa 240 pagine (480 se il libro è di Moccia)

Ci sono uomini che credono di essere amati dalle loro donne solo perché hanno avuto la pazienza di spiegare loro la regola del fuorigioco, non sapendo che l’avrebbero applicata col loro migliore amico, la sera di Italia – Brasile (Usa 1994). Colonna sonora: Notti magiche By Nannini/Bennato

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.