Esiste qualcuno che non si è mai fatto almeno una lista in vita sua? Non credo, perchè la lista è fondamentale. Serve a non dimenticarsi, a non lasciare fuori qualcosa o qualcuno. Se la maestra Paola in prima elementare si fosse fatta una lista degli alunni, Antonio non sarebbe rimasto a piedi quella mattina della gita al cimitero di guerra.

La lista è fondamentale, lo sapeva anche Schindler. La più comune è di sicuro quella della spesa. Nel mio caso ce ne sono addirittura due: la prima è quella che si forma all’occorrenza sulla lavagna di cucina e che poi riporto sul foglietto che in genere è il blocchetto rubato in qualche albergo. Poi però al supermercato mi vergogno a tirarla fuori. Mi sento come Maria, la casalingua con le giarrettiere, e mi rifiuto di estrarla. All’esselunga c’è un trucco per visionarla: il banco dei surgelati: lì la gente è distratta dai sofficini. C’è poi la lista delle canzoni, la play list per dirla in maniera ganza. Vogliamo parlare della lista delle cose da buttare? Un inventario domestico che io faccio spesso. C’è chi in ambiente di lavoro ha la lista del To Do. Io preferisco i tutu a questa. I primi tempi che viaggiavo per lavoro mi ero fatto una lista delle cose da mettere in valigia. Mi vergogno a dirlo in realtà, ma era una lista modulare, cioè in base ai giorni di viaggio (da 1 a 5 cambiano molte cose). Ormai quella lista fa parte di me e se mi dimentico posso permettermi una cravatta, anche a Riva del Garda. C’è la lista che si scrive direttamente sugli scatoloni in cantina. Il giorno in cui arriva la lista di nozze stanno per suonare le campane. E’ la prima lista che le fa suonare. C’è la lista di nozze anni ’80, quella con i piatti di riccardo ginori che si romperanno due anni dopo (media statistica dei divorzi). C’è la lista anni ’90, quella Hi Tech che prevede la quota dei plasma 100 pollici e tu che fai il regalo dici alla commessa “scusi un pollice a quanto va”? poi versi la quota e agli sposi arriverà un sms con scritto “Alessandro ti ha regalato 15 pollici. Ti restano ancora 85 pollici per vincere la tv”. Dove lo metteranno poi ‘sto televisore immenso? Mah.. C’è la lista di nozze moderna, quella col viaggio, e anche qui tu regali la quota. Per farla sembrare una cosa meno cruda oggi, un po’ come per il plasma, si mettono le tappe da regalare così saprai che nella notte tra giovedì e venerdì gli sposini hanno copulato a Berlino presso l’hotel x. Roba che se sei voyeur li puoi individuare con google map. Passato il pericolo lista nozze arrivano altre campane. C’è la lista battesimo. Qui si va sul sicuro. Abitini, rosa o azzurri. Attenzione a fare troppe liste perchè prima o poi suoneranno le campane ed arriverà il momento dell’ultima lista, quella funebre, che i notai compilano a suon di euro (perchè anche quando si muore rappresentiamo un costo) e che per farla sembrare più fica chiamano testamento. Colonna sonora: la play list n.1 del mio ipod

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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