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La gallina Piera e il gi-gallò

Sto continuando a leggere storie per bambini. Il libro è sempre lo stesso, ma ho deciso che dopo il racconto della gallina Piera lo brucio, metaforicamente perchè ora ci sono gli e-book, siamo evoluti anche noi ragazzi di campagna. La storia sembra la trasposizione di Ufficiale gentiluomo: Piera la tardona che si innamora del Riccardo Girone gigolo, che in questo caso è un gallo.

La trama è questa: un giovane di campagna decide di prendere una gallina, Piera, per avere uova fresche tutti i giorni. Poi decide di ampliare il pollaio e prende un gallo, il gi-gallo’, perchè a quanto pare nella zona è il rocco siffredi del pollaio. Nonostante la cresta di Armani e le piume di Gucci, il fascino di gi-gallo’ non riesce a conquistare Piera che resta a fare “l’ovo” e non gliela dà. Alla fine il ragazzo decide di mandare in un altro pollaio gi-gallo’ credendolo buco, però nel frattempo il gallo non può più fare a meno di Piera. La gallina testarda continua a fare uova, mentre il gi-gallo’ continua a far innamorare galline di tutte le razze. Il ragazzo, stanco di avere una gallina asessuata, decide che è arrivato il momento di farla arrosto con le patate. Mentre viene spiumata passa gi-gallo’ e le chiede “Piera, eri così bella, perchè non me l’hai voluta dare?”. La risposta nella storia è la seguente: “dovevo fa’ l’ovo”. Dopo il pesce Fernando, la storia della gallina Piera secondo me potrebbe valere l’ergastolo per l’autore. Eppure c’è una morale anche qui. La favola della gallina Piera insegna che ci sono scrittori per bambini che non sono mai cresciuti. Colonna sonora: Fotoromanza By Gianna Nannini

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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