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La febbre del sabato sera

Che non ho febbre è davvero da molto. Ho dato retta a Massimo Carlotto che una volta a cena rifiutandomi un calice di vino, ha controbattuto con la parola magica “miele”. E’ uno di quei prodotti che odiavo da bambino, invece da quando lo prendo regolarmente (due/tre cucchiai al dì), nessuna complicazione fisica e anche ora che sono “a dieta” (ricostituente, non dimagrante), posso comunque prendere il mio rimedio naturale.

Da piccino odiavo anche il colossal che ha lanciato John Travolta. E’ uscito nel 1977. Sono nato tre anni dopo e la prima volta che l’ho visto e apprezzato risale al 1997, anno in cui potevo vantare di aver perduto da tempo, nell’ordine, la verginità, la Fede, l’apparecchio dentale mobile, ma soprattutto la mia canna da spinning marchiata Browning e risucchiata da un pesce di identità mai pervenuta. E’ stato allora che sono riuscito a capirlo meglio, tanto che è diventato un cult anche per me e ieri, giornata uggiosa, è riapparso (versione rimasterizzata con un pessimo doppiaggio). Ho pensato a tutte quelle cose, mangerecce e non, che ho odiato da piccolo e apprezzato “invecchiando” (ma senza ancora un capello bianco in testa). Oltre alle già citate ricorderei anche le seguenti (solite cinque).

* Formaggi di ogni specie
* Beatles e Pink Floyd
* Camminare all’aria aperta
* La domenica (inteso come giorno della settimana, non come la figlia dei vicini di casa della mi’ nonna)
* Crema solare protettiva (solo se spalmata da terzi – sottinteso di sesso femminile)

Ieri sono andato avanti ore e ore a fare una lista, ma dopo un po’ che vaneggiavo l’angoscia mi ha assalito quando sono arrivato a ricordare lei, l’unica che ha saputo farmi essere felice nella tristezza di certe giornate della mia infanzia. La Nutkao, una lei surrogata bicolore che ho più e più volte adagiato sul pane della Lina godendo come non mai. Chi la rivedesse in giro me lo faccia sapere, di lei non ho più avuto notizie. Colonna sonora: More than a woman By Bee Gees

Alessandro Maurilli

Giornalista, chianino igp (come la razza) e soprattutto amante e anche abbastanza esperto (dicono gli altri) delle cose buone da mangiare e da bere, argomento che ama sperimentare anche nella cucina di casa sua. Su Valdichiana Oggi pubblica i suoi pensieri bislacchi nel blog Piove col Sole e nel periodo di sagre recensioni e pesantissimi giudizi sugli eventi mangerecci della vallata (da maggio a settembre infatti il suo peso è a rischio lievitazione). Il suo motto e anche stile di vita si rifà al famoso detto dei Lumacons di Foiano: “Fiorin fiorino, fiorin fiorello, se mi disturbi t’aiusso il bove”.

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