C’è stato l’anno delle croc’s, c’è stato quello del braccialetto power, quello del borsino Vespa. Ogni anno c’è un oggetto cult. Quest’anno ho notato il bracciale anti zanzara: sono di tutti colori, plastificato e sicuramente avrà anche l’essenza studiata da qualche profumiere di grido.
Un po’ come il collare antipulci per il cane, l’omologazione gioca questi brutti scherzi. Nell’attesa di vedere polsi fluorescenti ondeggiare sul corso di Castiglione della Pescaia, sto pensando a cinque oggetti cult che ho posseduto.
* Lo Swatch. Un must. Ricordo quello con la donnina ignuda finito nelle gelide acque di Marina di Grosseto, in una triste estate del 1991
* Il marsupio. Negli anni ’90 andava di moda quello Invicta, ma nelle spiagge se ne vedevano di tutti i tipi e colori. Poi venne il borsino
* Il Winchester. Forse uno degli orologi più brutti della storia dell’orologeria. Eppure l’ho fortemente desiderato ed ottenuto. Te lo vendevano con una colt per uccidere la moglie
* Lo Startac. Da veri uomini d’affari, solo che a venti anni l’affare più grosso che potevo avere era la partita di tennis del mercoledì
* La Johnny Lamb’s. Una collezione di 16 polo (di cui tre a manica lunga). “Il bisogno del superfluo” era l’indimenticabile motto
La cosa che mi hanno insegnato è di non buttare via nulla, un giorno tutto tornerà di moda. Colonna sonora: Girl from Mars By Ash
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